San Casciano dei Bagni
A distanza di un anno dall’acquisto di un immobile nel cuore di San Casciano dei Bagni, presso la Porticciola, l’Università per Stranieri di Siena è pronta a proiettarsi nel futuro. Quello spazio, acquisito tramite il Centro Cadmo e destinato a diventare Hub internazionale di ricerca dedicato allo studio, alla valorizzazione e alla condivisione del patrimonio culturale locale, vede materializzarsi la procedura di gara per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione e allestimento. L’iter dovrebbe concludersi entro fine anno con l’avvio dei lavori.
Il progetto nasce da un ampio processo partecipativo iniziato all’inizio del 2024 con un avviso pubblico rivolto alla cittadinanza e alla comunità locale. Questo coinvolgimento ha guidato la definizione della visione e delle funzioni dell’hub, concepito come uno spazio in cui la ricerca convive con la vita del borgo, favorendo un dialogo costante tra comunità, studiosi e istituzioni.
Il professor Jacopo Tabolli, direttore del Centro Cadmo, ha sottolineato come l’hub rappresenti la naturale continuazione di questo rapporto virtuoso, trasformando la ricerca da evento sporadico a presenza stabile, motore di conoscenza e innovazione.
Il rettore dell’Università per Stranieri, Tomaso Montanari, ha evidenziato come il progetto dell’Hub interpreti lo spirito dell’articolo 9 della Costituzione, che assegna alla Repubblica il compito di promuovere la cultura e tutelare il patrimonio culturale. “Qui – ha spiegato lo studioso – si concretizza un modello di archeologia civica in cui ricerca scientifica e partecipazione della comunità procedono di pari passo. L’hub sarà il luogo stabile di questo dialogo, per mantenere viva la conoscenza radicata nei territori e nelle persone.” Montanari ha inoltre ringraziato il personale tecnico-amministrativo dell’Università per l’impegno nella complessa fase progettuale e di accompagnamento alle ricerche e agli scavi.
Tabolli ha quindi ribadito il valore simbolico del “ritorno”, tema centrale per San Casciano dei Bagni. “La ricerca – ha affermato – non si allontana, ma ritorna, si radica e diventa una presenza quotidiana. L’Hub sarà il luogo in cui questo ritorno si traduce in futuro, innovazione e nuova centralità culturale”.
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