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Fabrizio Landi (Confindustria): "Alta velocità, unire le esigenze di Siena, Grosseto e Arezzo"

Landi Confindustria

Le insidie per il comparto industriale non mancano. Siena, tuttavia, una volta terminata la fase acuta della pandemia, ha saputo farsi trovare pronta. Per Fabrizio Landi, vicepresidente esecutivo di Confindustria Toscana sud e presidente della sezione locale, può continuare a essere competitiva.
Presidente, da dove riparte Siena dopo l'estate?
Vorrei mettere in risalto due spunti. Il primo sono le lauree ad honorem conferite a Fauci e LeCun, due pesi massimi nei vaccini e nell'intelligenza artificiale. Testimonianza che il territorio si è aperto con convinzione altre strade. Il secondo è nella centralità della manifattura. Il numero di dipendenti delle 55 aziende associate che hanno sede a Siena è di oltre 5.500. Considerando una forza lavoro del 40-45% degli abitanti, di solito il dato che si registra nelle città, si può dire che le strutture industriali ne valgono il 30%. La volontà quindi nelle prossime settimane è incontrare il sindaco, che ha dimostrato grande apertura, per porre l'accento su queste realtà produttive.
E' ormai appurato che il territorio chieda una fermata dell'Alta velocità. Confindustria dove sta?
Rappresentando l'area sud, bisogna tenere insieme le esigenze di Arezzo, Grosseto e Siena. Il modello di riferimento per me è la Medio-Padana di Reggio Emilia. Quindi, il luogo deve essere individuato in un'area prossima all'autostrada e che dia possibilità di costruire grandi parcheggi. Gli enti locali devono essere coinvolti in questo processo.