Dalle pagine del Corriere di Siena agli schermi nazionali. La vicenda della truffa via Whatsapp scoperta dal quotidiano, e costata 6 mila euro a una donna senese convinta di inviare il denaro alla figlia in difficoltà, è arriva su Rai uno. La redazione del programma Storie Italiane, condotto da Eleonora Daniele, ha contattato infatti Annalisa Coppolaro, la giornalista che a fine ottobre aveva raccolto il materiale e poi scritto lo svolgersi dell'insolito inghippo, e l'ha invitata a parlarne, insieme alla protagonista della disavventura, all'interno del contenitore mattutino, tra l'altro molto seguito, dove ci si occupa spesso di truffe. I redattori, dopo aver letto il giornale, hanno ritenuto che valesse la pena fare da cassa di risonanza e divulgare quella ai danni di Maria Carmine Acciavatti, ispettore del lavoro in pensione. Soprattutto per mettere in guardia i telespettatori.
Era proprio questo l'intento della Acciavatti: condividere la propria storia per evitare che altri potessero cadere nella medesima trappola. Dalla sfera locale, a cui era inizialmente destinato, il messaggio si è allargato fino a giungere sui tavoli dei redattori Rai.
Era proprio questo l'intento della Acciavatti: condividere la propria storia per evitare che altri potessero cadere nella medesima trappola. Dalla sfera locale, a cui era inizialmente destinato, il messaggio si è allargato fino a giungere sui tavoli dei redattori Rai.
La donna, come detto, aveva ricevuto un messaggio su Whatsapp con il nome della figlia che le diceva di aver cambiato numero e di non poter più accedere al suo internet banking. In due giorni da quell'utenza erano arrivate richieste di fare dei bonifici, che Maria Carmine ha effettuato credendo che si trattasse appunto della sua congiunta. Quando però ha chiesto di essere chiamata a voce, ha ricevuto un rifiuto, poi è stata messa in guardia dai direttori della sua banca che i conti a cui indirizzava i soldi erano sospetti. A quel punto ha capito di essere preda di malintenzionati che sapevano diverse cose personali di lei. Dopo una denuncia alla polizia postale, e con l'aiuto della banca, Maria Carmine sta cercando di recuperare le somme pagate, anche se per un bonifico istantaneo di 1.500 euro non ci sono grosse speranze.