Telefoni smartphone e microcellulari fatti entrare in carcere e nascosti anche nelle parti intime dei detenuti. È successo alla casa circondariale di Ranza, nel comune di San Gimignano, dove la Polizia Penitenziaria è riuscita a intercettare l'ingresso illecito di strumenti di comunicazione indirizzati ai reclusi, trovati, oltre che occultati nelle parti intime dei detenuti, nelle stesse celle detentive. Un'operazione, coordinata dal comandante di reparto e dai suoi collaboratori, che ha sgominato l'ennesimo tentativo di far entrare telefonini nel carcere valdelsano. Già a febbraio fu segnalato il ritrovamento di un dispositivo cellulare
