Bancarotta fraudolenta, fatture false e indebita compensazione per Iva inesistente: queste sono le accuse per pesano su due imprenditori residenti nel Senese e operanti in tutto il territorio nazionale. La Guardia di Finanza di Siena ha anche eseguito un decreto di sequestro preventivo diretto e per equivalente di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di circa 300 mila euro, emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Siena.
Una complessa indagine, condotta dai militari sotto la direzione della locale Procura della Repubblica ha permesso di scoprire un articolato sistema fraudolento. Uno degli accusati, operante nel campo edilizio, oltre a compensare Iva inesistente per gli anni di imposta dal 2015 al 2017, avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti di un altro soggetto giuridico, operante nel medesimo settore, per poi adottare, in prossimità della chiusura dell'attività d'impresa, una serie di condotte tese a diminuire il patrimonio della società fallita, a danno di creditori e Fisco. Il tutto culminato, in vista del fallimento, nella cessione delle quote societarie a un prestanome.