Lunedì 03 Novembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Il caso

Amiata, incubo finito per le famiglie evacuate dopo l'alluvione: tornano a casa

Da giovedì 11 persone erano in albergo o presso parenti per l’allagamento improvviso che ha investito la loro zona

Mariella Baccheschi

03 Novembre 2025, 13:17

Alluvione Amiata

Via Kurze invasa da detriti e melma, allagate abitazioni e garage

Appena ieri pomeriggio il sindaco di Abbadia San Salvatore Niccolò Volpini ha chiuso i lavori del Coc (Centro operativo comunale) della protezione civile, riunitosi per organizzare e svolgere le attività necessarie a affrontare l’evento calamitoso dei giorni scorsi - la bomba d’acqua che si era abbattuta in via Kurze - ha immediatamente avvisato le 11 persone che giovedì sera erano state allontanate dalle loro abitazioni, dicendo loro che potevano farvi ritorno. Un gran respiro di sollievo, perché sebbene fosse stato messo a disposizione un albergo e la maggior parte di loro fosse stata accolta dai familiari o avesse trovato alloggio presso altre proprietà, non tutti volevano abbandonare il proprio tetto.

La situazione destava forte preoccupazione, ieri invece le notizie erano rassicuranti. Intanto era stata completamente svuotata la voragine che si era prodotta a monte, nella zona sottostante l’eliporto dell’ospedale, in un luogo per altro non facile da raggiungere, e che giovedì si era riempita di acqua, aveva tracimato e danneggiato le abitazioni e la strada di via Kurze. In più le previsioni meteo non segnalavano nessuna allerta. La voragine, individuata dall’ufficio tecnico di Abbadia San Salvatore tramite drone, era di grandi dimensioni. Almeno una decina di metri di diametro e altrettanti di profondità.

Tanto è vero che i vigili del fuoco del distaccamento di Piancastagnaio, che venerdì erano riusciti a azionare le proprie motopompe, avevano estratto oltre 600 metri cubi di acqua, riversandola in una zona sicura. Una prima avvisaglia si era avuta alcune sere fa, quando le acque avevano raggiunto via Val di Piatta, nella strada sottostante via Kurze. La causa di quanto accaduto sembra attribuibile allo stato di una fognatura molto vecchia e molto profonda che si è come schiacciata e non è più in grado di smaltire le acque reflue e piovane. Il sindaco ne ha già parlato con Acquedotto del Fiora, che avrebbe già incaricato dei tecnici per una indagine idrogeografica e idrogeologica della zona.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie