L'incontro
Allerta truffe agli anziani
Ancora un incontro informativo ieri a Abbadia San Salvatore nello spazio della Videoteca tra i cittadini e le forze dell’ordine per trattare il tema delle truffe. Principali vittime le persone anziane (ma non solo), in quanto più vulnerabili, più fiduciose e meno esperte con le nuove tecnologie. Sono intervenuti il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Montalcino, il maggiore Giuseppe Rotella e il comandante della Tenenza di Abbadia San Salvatore, il luogotenente Luigi Perrottu.
Il maggiore Rotella ha spiegare il funzionamento delle bande che hanno il loro core business a Napoli. Dall’elenco telefonico selezionano le possibili vittime e sul posto inviano i mandatari con il compito di riscuotere il bottino, che devono fotografare e del cui valore percepiscono il 10%. La persona che viene presa di mira è colta da panico e perde ogni lucidità e contatto con la realtà. “C’è quindi il timore che la persona possa anche vergognarsi se cade nella rete dei truffati. E, invece, può capitare a tutti”, ha esordito il maggiore Rotella, invitando a segnalare qualsiasi movimento sospetto e/o qualsiasi persona ambigua, componendo sempre il 112, da preferire al numero fisso delle caserme, per il fatto che il 112 ha la geo-localizzazione e che è attivo h 24. “Qui sentiamo il nostro territorio come casa nostra - ha quindi dichiarato - tanto che siamo riusciti a prevenire i reati con successo. Il 2024 si è chiuso con “zero” truffe. Siamo soddisfatti, perché anche i reati sono in diminuzione e siamo riusciti a rientrare nella soglia più bassa d’Italia. Per noi, Compagnia dei Carabinieri di Montalcino, è una soddisfazione enorme, ma dobbiamo ringraziare anche voi popolazioni per la vostra collaborazione”.
Il luogotenente Perrottu si è soffermato a analizzare l’elemento su cui giocano prevalentemente i truffatori. “Giocano sul panico, approfittano delle nostre emozioni. Preannunciano al telefono una disgrazia e si prendono gioco della emotività della persona, arrivando a chiedere somme esose di denaro per aiutare il falso familiare in difficoltà. E la vittima è completamente circuita, fatta parlare a lungo al telefono, al punto che non può contattare nessun parente per accertarsi o chiedere aiuto”.
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