Siena
don Vittorio Giglio
“Papa Francesco era il Vangelo incarnato”. Don Vittorio Giglio, direttore della Caritas di Siena, utilizza parole al miele per ricordare Jorge Mario Bergoglio, venuto a mancare lunedì mattina a 88 anni e dopo 12 anni di Pontificato. Don Vittorio Giglio fa sicuramente parte di quella componente ecclesiastica che apprezzava particolarmente l’operato del Pontefice argentino. Dichiara infatti: “Il mio giudizio su tutto quello che ha fatto è ampiamente positivo. E’ stato un Papa particolarmente attento agli ultimi, ai poveri, agli emarginati. Ha dato tanta forza con la sua testimonianza di vita”.
Don Vittorio è profondamente toccato dalla scomparsa di Bergoglio, e vuole ricordare molti momenti significativi del suo Pontificato: “In questi giorni mi è tornata alla mente una scena dei suoi primi tempi da Papa. Partì per un viaggio e salì sull’aereo con una borsa in mano. I giornalisti gli chiesero cosa si portasse dietro, e lui con tanta semplicità rispose che dentro la borsa aveva lo spazzolino e anche il rasoio per farsi la barba. Quella semplicità colpì e poi è diventata una delle cifre e delle caratteristiche del suo Pontificato”.
Alcune frasi utilizzate da Papa Francesco sono destinate a passare alla storia della Chiesa. “Mi piace ricordare l’espressione di ‘ospedale da campo’ riferita alla Chiesa, che il Pontefice ha utilizzato in più circostanze - afferma don Vittorio Giglio. - E poi c’è una frase che ha usato spesso e che mi è entrata nel cuore. ‘Non lasciatevi rubare la speranza’, ha detto tante volte. Ho fatto mia quella frase, l’avevo utilizzata anche per l’omelia di Pasqua. Papa Francesco è stato un grande Pontefice, e lo è stato partendo dalla semplicità, come un pastore che sente l’odore delle sue pecore, un’altra espressione che ha utilizzato Bergoglio”.
E’ forte il dolore per la perdita di una guida spirituale, di un uomo che ha saputo tracciare una strada. Ma Bergoglio non piaceva a tutti, anche all’interno della Chiesa non pochi lo avversavano. Un argomento, questo, che non piace a don Vittorio Giglio: “Il mondo è bello perché è vario - commenta al riguardo - e io credo che la diversità possa rappresentare una ricchezza. Papa Francesco era scomodo, ma credo che ciò sia normale: quando si applica il Vangelo si finisce per diventare scomodi. L’importante, comunque, è il cammino comune che si compie”.
Poi aggiunge: “A mio avviso la Chiesa sta comunque effettuando un cammino di continuità per lo meno da un secolo a questa parte, e lo ha fatto con tutti i Papi che si sono succeduti”. E ora cosa succederà? Don Vittorio Giglio risponde da uomo di Chiesa: “Lo Spirito Santo saprà scegliere”.
“La Chiesa - afferma ancora - non è mai tornata indietro, è sempre andata avanti. Non esiste questo pericolo e credo che sarà così anche in questa occasione. Cosa succederà nel Conclave? Io credo che ci sarà anche una discussione responsabile da parte dei cardinali. La Chiesa proseguirà nel suo cammino”.
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