Siena
Massimo Guasconi
I dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump, e che dovrebbero entrare in vigore dal prossimo primo agosto, spaventano fortemente il tessuto produttivo e il mondo imprenditoriale dell’intero Paese. Ovviamente compresi i territori di Siena e Arezzo. D’altronde gli States per alcuni prodotti rappresentano il primo mercato mondiale di riferimento per le esportazioni come il vino, per esempio, o l’agroalimentare e la meccanica. I dati relativi alle esportazioni del primo trimestre di quest’anno già segnalavano difficoltà, nonostante i dazi non siano ancora in vigore. Il presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena, Massimo Guasconi spiega: “E’ naturale che ci sia preoccupazione. Il 30% è un dato altissimo, a mio avviso già dazi al 10% sarebbero inaccettabili. Se a ciò sommiamo l’effetto della svalutazione del dollaro, che può diminuire la capacità al consumo della popolazione statunitense, capiamo quale potrà essere l’effetto amplificato di questo scenario”.
Nel Senese il quadro più fosco: “L’agroalimentare e il farmaceutico guardano fortemente verso gli Usa, mentre la situazione è differente nel settore del camper. Per aree fondamentali del tessuto economico e produttivo senese possibili dazi al 30% sarebbero drammatici, può diventare quasi impossibile esportare. Lo scenario è differente nella provincia di Arezzo, dove i dati del primo trimestre avevano evidenziato un rallentamento ma non un crollo. Nel gioiello, ad esempio, ci sono ordini a rilento e si soffre l’attuale situazione di incertezza. Tuttavia il sistema regge, anche grazie a nuovi mercati di riferimento, penso a quello turco, alla Svizzera e anche ai Paesi arabi per il settore moda. La stessa operazione dovrà essere tentata anche per il vino e l’agroalimentare, guardando ad esempio al Sudamerica o a vari Paesi asiatici, con importanti azioni culturali e di marketing che comunque potranno dare risultati soltanto nel lungo periodo”.
In definitiva per ora Arezzo si preoccupa, mentre Siena trema. Naturalmente lo scenario è in costante aggiornamento e lo resterà fino a quando le parole di Trump non diventeranno provvedimenti.
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