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Siena

E’ emergenza per gli infermieri

Il presidente dell’Ordine, Francesco D’Ambrosio, lancia l’allarme: “In tutta la Toscana ne mancano 6 mila”

Claudio Coli

14 Settembre 2025, 07:00

infermieri

Stipendi troppo bassi, costo della vita più alto in proporzione e condizioni lavorative complicate per la carenza di personale: si spiegherebbe così la fuga di infermieri e oss dall’ospedale le Scotte di Siena. Secondo quanto affermato dalla Cisl di Siena, sarebbero 1200 le richieste di mobilità accumulate negli ultimi anni dal personale infermieristico, cui fare fronte, sempre secondo la sigla sindacale, con un piano straordinario di assunzioni e un tavolo tecnico per l’emergenza personale.

Una condizione di difficoltà che viene confermata anche dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Siena, nella persona del presidente Francesco D’Ambrosio: “La criticità in effetti c’è – afferma D’Ambrosio – c’è un numero importante di richieste di uscita messe insieme nel tempo, è una problematica comunque diffusa a livello regionale e nazionale, basti pensare che in Toscana mancano complessivamente seimila infermieri”.

Francesco D'Ambrosio, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Siena

Secondo D’Ambrosio, l’allarme non è dato tanto dalle richieste di mobilità, legittime per tutta una serie di motivi, ma dai tempi lunghi per le riassunzioni: si crea un circolo vizioso che apre delle crepe. “Le politiche di assunzioni ci sono – conferma D’Ambrosio – ma le tempistiche sono lente e si crea un gap nel personale che peggiora la situazione lavorativa di chi rimane”.

Venendo alle cause di quello che i sindacati definiscono un “esodo senza precedenti”, il presidente dell’Ordine, spiega che ci sono aspetti salariali e non solo. “Gli stipendi sono più bassi rispetto ad altre realtà e anche giustamente i professionisti cercano e fanno altre scelte. Nel tempo molti soggetti hanno deciso di partecipare al bando di concorso Estar che garantisce condizioni migliori, per entrare nelle graduatorie”.

La questione salariale si collega al contesto economico cittadino che vede Siena città dal caro vita non indifferente. Il quadro economico complessivo penalizza dunque l’ospedale e la sua attrattiva, a favore di altre realtà più accessibili. “Sicuramente i costi degli affitti, della vita in generale e dei trasporti incidono nelle scelte – nota D’Ambrosio – e dunque i professionisti cercano una qualità della vita migliore”.

Le difficoltà, come spiega il presidente Opi, inizieranno in ogni caso nel momento in cui si materializzeranno le prime uscite dall’ospedale e ci vorrà del tempo prima di operare le sostituzioni, quindi già dai prossimi mesi. “Adesso cominceranno le difficoltà reali, si verrà a creare una carenza di personale” avverte. L’Ordine, che lavora per il benessere dei lavoratori e quindi anche in funzione della cittadinanza, ha in programma un incontro con il dg dell’azienda ospedaliera senese universitaria Antonio Barretta, per discutere della situazione e sollecitare un’uniformità di condizioni che possano trattenere i professionisti. “Vogliamo monitorare quanto accade – conclude D’Ambrosio – e lavorare sinergicamente con tutti gli attori della situazione per trovare delle soluzioni”.

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