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Abbadia San Salvatore

Ritardi per la Galleria Le Chiavi, ora gli imprenditori amiatini chiedono ristori

L'infrastruttura potrà essere riaperta nel prossimo aprile

Mariella Baccheschi

01 Ottobre 2025, 06:40

Galleria Le Chiavi

Galleria Le Chiavi

L’associazione per lo sviluppo economico dell’Amiata (Asea) torna a tuonare contro le ultime notizie di Anas Italia, che ha ulteriormente rinviato – e questa volta addirittura al nuovo anno (aprile 2026) – il termine dei lavori di “manutenzione programmata” alla Galleria Le Chiavi, nel comune di Abbadia San Salvatore, “chiusa per lavori dal novembre 2023 e che tanti disagi sta portando all’economia amiatina”. Asea a questo punto, dopo l’ennesimo rinvio, mette sul tavolo la richiesta alle istituzioni di corrispondere dei giusti ristori per le aziende locali penalizzate dalla chiusura della galleria. “Su questa vicenda - riferisce un’ultima nota stampa - rimane molto amaro in bocca, specie quando in altri interventi, sempre Anas, riesce ad eseguire i necessari lavori nel pieno rispetto dei cronoprogrammi, leggi Galleria Torrenieri, che come promesso è stata riaperta al traffico il giorno 13 settembre scorso”.

E aggiunge che “la sensazione è quella di rappresentare realmente un territorio di serie B che viene considerato solo quando deve dare (geotermia, acqua, discariche) e che quando invece deve ricevere (manutenzioni, investimenti, infrastrutture) può essere lasciato sempre un po’ più indietro”. “È notizia di questi giorni - incalzano gli imprenditori amiatini - che la galleria non riaprirà al traffico e purtroppo si sta avverando ciò che Asea aveva già scritto sulla stampa locale a inizio maggio 2025, ovvero che non erano tollerabili ulteriori rinvii. Asea aveva alzato la voce perché le promesse fatte e non mantenute stavano mettendo in ginocchio le aziende locali che su quel tratto di strada devono passare per lavorare ed esistere. Il percorso alternativo per Radicofani comporta enormi aumenti dei costi di trasporto e difficoltà logistiche sempre crescenti. Il grido di allarme di Asea e delle associazioni di categoria è rimasto purtroppo inascoltato”.

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