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CASOLE D'ELSA

Fotovoltaico, si accende il dibattito sul parco in area agricola

Andrea Bianchi Sugarelli

14 Dicembre 2024, 07:13

fotovoltaico

Il progetto di un parco fotovoltaico su un terreno agricolo di circa 9 ettari, situato tra le frazioni di Cavallano e Lucciana, ha sollevato un acceso dibattito a Casole d’Elsa, in provincia di Siena. La proposta ha destato preoccupazioni tra i cittadini e ha trovato opposizione anche in Consiglio Comunale, dove sia la maggioranza che l’opposizione hanno espresso contrarietà, evidenziando le potenziali ripercussioni ambientali e territoriali.

In questo contesto, Coldiretti Siena ha preso posizione, con il Presidente locale Roberto Caciorgna, il Direttore Simone Solfanelli e il responsabile Carlo Contigiani che hanno incontrato il Sindaco Andrea Pieragnoli. Durante l’incontro, Coldiretti ha sottolineato che, pur riconoscendo l’importanza delle fonti energetiche alternative, è fondamentale che la transizione verso il fotovoltaico avvenga in una maniera responsabile e condivisa.

“Il terreno agricolo deve servire per produrre cibo e il paesaggio va salvaguardato”, ha dichiarato Coldiretti. L’associazione ha messo in guardia contro la trasformazione delle superfici agricole in aree occupate da pannelli solari, avvertendo che ciò potrebbe compromettere la vocazione agricola delle campagne e minacciare l’equilibrio socio-economico delle comunità locali.

Coldiretti ha invece sostenuto l’installazione di pannelli fotovoltaici su coperture esistenti, come tetti di abitazioni e capannoni, per evitare il consumo di nuovo suolo. Inoltre, ha espresso interesse per l’agro-fotovoltaico, che prevede l’installazione di pannelli rialzati, consentendo la coltivazione del terreno sottostante. Tuttavia, questa pratica dovrebbe essere realizzata esclusivamente da chi gestisce l’azienda agricola.

Resta attivo l'impegno di Coldiretti Siena che si impegna a proteggere il patrimonio rurale e la filiera agroalimentare locale, promuovendo un fotovoltaico integrato che rispetti l’ambiente, mentre si oppone a operazioni speculative che sottraggono terreno alla produzione di cibo e danneggiano il futuro delle comunità agricole e del paesaggio toscano.

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