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Siena

Migranti, il Comune mette a disposizione il Podere Palazzetto

Potrà essere utilizzato come dormitorio dai richiedenti asilo fino al 12 gennaio 2025

Marco Decandia

16 Dicembre 2024, 20:11

micaela papi assessore sociale siena

Una settimana fa l'assessore al sociale del Comune Micaela Papi, sulle pagine del Corriere di Siena, così si esprimeva sulla questione dei migranti, per i quali scarseggiano i posti dove dormire: "“Mi dispiace che il tema venga strumentalizzato. Da parte nostra, sono state messe in campo tutte le azioni possibili di competenza dell’amministrazione, e questo ci tengo a dirlo. Per quanto riguarda i profughi, non abbiamo una diretta competenza, ma la disponibilità non è mai mancata. Siamo sempre stati in prima linea per dare supporto. Ognuno ha il proprio ruolo, per cui io ringrazio il volontariato e tutti gli enti del Terzo settore che si stanno impegnando, ma anche il Comune si è reso protagonista di tante azioni”.

Oggi (16 dicembre 2024) dalle parole si è passati ai fatti. Almeno fino al 12 gennaio 2025, il Podere Palazzetto, che è di proprietà dell’amministrazione, sarà a disposizione di coloro che arrivano per ottenere dalla Questura lo status di rifugiato politico. Potrà essere utilizzarlo come dormitorio, dunque sarà accessibile nelle sole ore notturne. Sono state ripristinate tutte le utenze e verrà garantito un servizio di portineria e sorveglianza. Il sindaco Fabio commenta: “E’ un atto concreto con cui ci impegniamo ad affrontare questa criticità che interessa tutto il territorio, ma per la quale abbiamo di fatto pochi strumenti a disposizione. Ciò nonostante, oltre all’impegno costante della Municipale e degli uffici, abbiamo già portato avanti alcune attività, come la messa a disposizione dell’immobile a Montalbuccio per la creazione di un Centro di accoglienza da parte della Prefettura, i servizi di supporto e di aiuto. Inoltre siamo sempre a disposizione per tutte le istanze che provengono da istituzioni, associazioni e cittadini. Tutto questo, nella consapevolezza di una problematica complessa, che tocca livelli nazionali e che, al di là delle parole e dei proclami, ha bisogno di azioni quotidiane e, appunto, concrete”.

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