Siena
I 299 dipendenti dello stabilimento Beko di Siena, insieme a tutte le loro famiglie, non vogliono arrendersi. Lo hanno ribadito ieri sera (23 dicembre 2024) con la fiaccolata lungo il centro storico dal duomo a piazza Salimbeni. Le note della Verbena si sono mescolate agli slogan gridati con rabbia contro la decisione unilaterale dell’azienda turca di chiudere il sito di viale Toselli entro il 2025.
Alla manifestazione erano presenti varie le istituzioni, chiamate in causa dai sindacalisti. Era atteso anche Eugenio Giani, il presidente della Regione, ma è stato trattenuto a Firenze per i lavori di giunta. E' stato però chiamato al telefono e ha tuonato: “Quello che sta accadendo a Siena è inaccettabile, va contro ciò che la Toscana vuole essere: una terra che trova le risorse per rigenerarsi e offrire prospettive di lavoro. In questo contesto, le maestranze della Beko hanno dimostrato di essere lavoratori capaci di sostenere e dare slancio a qualsiasi iniziativa imprenditoriale. Siamo perciò determinati a vincere questa battaglia”.
Tra un mese le parti si siederanno di nuovo attorno al tavolo per discutere le prospettive sull’Italia. “Non ha senso andare a Roma - sottolinea Giuseppe Cesarano della Fim Cisl - se la multinazionale intende mantenere quanto dichiarato in audizione. Attendiamo un cambiamento del piano industriale”.
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