Siena
Il caso Beko inciampa in un no bruciante dall’Europa, ovvero uno dei tavoli da cui si sperava di trarre maggiori tutele. Roxana Minzatu, commissario continentale per il lavoro, rispondendo a un’interrogazione del gruppo dei Socialisti e democratici che vede tra i primi firmatari gli europarlamentari dem Dario Nardella e Nicola Zingaretti, si è trincerata: “La Commissione non ha il potere di interferire nelle decisioni assunte dalle imprese in materia di ristrutturazioni”. E poi ha rincarato la dose: “La libertà di stabilimento è uno dei pilastri del mercato unico”. In parole povere, l’Unione si tira fuori dalla vertenza, aprendo spiragli solo per dare una mano ai dipendenti: “Nei casi in cui gli esuberi non possano essere evitati, può intervenire il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per chi viene espulso dal lavoro, se lo Stato membro presenta domanda”.
Una sorta di schiaffo a chi, vedendo a rischio il proprio posto e il futuro, sta lottando anche presidiando i cancelli dello stabilimento di viale Toselli.
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