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Poggibonsi

Il gip di Firenze: "L'omicidio di Maati è stato un'azione criminosa efferata"

Il 17enne ucciso con cinque coltellate di cui due al cuore, dopo un inseguimento per strada

Claudio Coli

13 Gennaio 2025, 18:36

Omicidio 17enne

“Un’azione criminosa efferata”, con cinque coltellate di cui due dritte al cuore, dopo un inseguimento per strada. Ha definito così il gip di Firenze il brutale assassinio da parte del branco di Maati Moukabir, il 17enne di Certaldo (nato a Poggibonsi dove frequentava un corso di avviamento al lavoro) deceduto il 29 dicembre a Campi Bisenzio per mano di tre giovani arrestati e posti in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi e crudeltà. Come detto, il giudice nella sua ordinanza di custodia cautelare, ha rilevato “la particolare efferatezza dell’azione criminosa, nonostante la giovane età degli indagati”. In manette sono finiti Denis Mehmeti di 20 anni, Francesco Pratesi di 18 anni e Ismail Arouizi, 22 anni, tutti italiani e residenti a Campi Bisenzio.

Secondo l’autopsia effettuata sul corpo del minorenne ucciso, due fendenti lo hanno raggiunto alla schiena, un altro al sopracciglio e altri due al cuore. Le coltellate alla schiena lo hanno ferito anche ad un rene e vicino alla colonna vertebrale. Sono rinvenute anche escoriazioni e degli ematomi, a seguito del pestaggio avvenuto con mazze, caschi, pugni e calci, precedente all’accoltellamento fatale. Il più giovane degli arrestati, lavora come operaio in un’azienda di stampi industriali e ubriaco avrebbe assestato gli ultimi fendenti mortali, ammettendo le sue responsabilità ai Carabinieri.

Secondo la ricostruzione, quella sera il 17enne da Certaldo si era recato a Campi Bisenzio per ballare quando a seguito di un diverbio – forse legato a un bicchiere di troppo o un apprezzamento a una ragazza - è scattata la follia omicida. Erano le 6 di mattina quando gli aggressori lo hanno picchiato e colpito con botte, calci mazzi, caschi e coltelli. Il minorenne, ferito, ha tentato una fuga disperata cercando riparo in un autobus. Ma uno degli indagati, il 18enne, l’avrebbe però tirato giù dal mezzo pubblico colpendolo con le due terribili coltellate mortali al cuore. Le indagini non si fermeranno qui, e proseguiranno per determinare tutte le responsabilità del branco.

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