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Siena

Terremoto, parla il professor Andrea Brogi: “Sono scosse superficiali, per questo si sentono tanto”

Il docente nato a Siena: “Negli sciami succede sempre così, il sistema deve ritrovare il proprio equilibrio”

Gennaro Groppa

07 Febbraio 2025, 12:00

terremoto Siena_scuole evacuate

Il professor Andrea Brogi, senese di 54 anni, insegna Geologia strutturale e tettonica all’Università degli studi di Bari. Fino al 2011 ha lavorato come ricercatore al dipartimento di scienze della terra. Si occupa degli studi sulla tettonica attiva e di sismotettonica. Ovviamente segue con attenzione tutto ciò che sta avvenendo in questi giorni nel territorio senese. Si sta parlando di uno sciame sismico, avviato domenica pomeriggio e che nella giornata di ieri ha nuovamente preoccupato e messo in allerta i cittadini senesi con il nuovo terremoto di magnitudo 3 con epicentro a Monteroni d’Arbia.

“Ma ciò che sta avvenendo - dichiara il professor Brogi - rientra in quella che è la routine degli sciami sismici. Che solitamente durano per alcuni giorni. Quando si verifica un terremoto vengono attivati diversi segmenti di faglia e vengono rilasciate energie. Questo è quanto si sta verificando nel territorio senese: queste scosse che si verificano nel corso dello sciame sono il normale rilascio dell’energia”.

E’ impossibile fare delle previsioni in tema di terremoti. La scienza non può stabilire se il terremoto più forte dello sciame sia stato quello verificatosi domenica pomeriggio o se esso debba ancora avvenire: “Nessuno può rispondere a questa domanda - afferma il docente universitario dell’ateneo di Bari. - Lo sciame durerà fino a quando il sistema non troverà un suo equilibrio. La magnitudo nelle scosse che si sono verificate nel territorio senese è stata bassa. Si avverte uno scuotimento e i cittadini percepiscono l’intensità delle scosse perché questi terremoti sono avvenuti abbastanza in superficie. In questo sciame sta anche avvenendo una debole migrazione delle scosse verso sud, l’epicentro dell’ultima è stata a Monteroni d’Arbia. Come si ricorderà, nel 2023 l’epicentro di una delle scosse fu invece praticamente a ridosso della città. I terremoti che si verificano in questa area geografica sono di faglie trascorrenti, il movimento delle faglie è quindi sostanzialmente orizzontale. In altre zone geografiche, penso ad esempio alle Marche o all’Abruzzo, le faglie hanno una cinematica differente, si parla in quel caso di faglie dirette e c’è un elevato potenziale energetico”.

Prosegue il professor Andrea Brogi: “Vanno conosciuti i piani di Protezione Civile. Al momento non c’è da preoccuparsi eccessivamente. In caso di scosse è ovviamente consigliato mettersi al riparo: se si può uscire da un edificio è meglio, altrimenti il consiglio è quello di ripararsi sotto a tavoli o accanto a strutture portanti degli edifici”.

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