Gorenc torna in viale Sclavo: "Nessuno in Europa ha tifosi come quelli della Mens Sana"

Boris Gorenc torna al palasport, tra abbracci, cori, striscioni e tanta, tanta emozione. Una cerimonia carica di significati, quella che ha visto il campione sloveno presentarsi di nuovo di fronte al suo pubblico, quello che per due stagioni, tra il 2000 e il 2002, lo aveva incoronato icona biancoverde e che ancora oggi lo vede come incarnazione assoluta dello spirito Mens Sana. “Come te nessuno mai” ha scritto il Settorino sullo striscione esposto quando Gorenc si è presentato al centro del parquet per ricevere l’ovazione dei mille di viale Sclavo e ribadire, al microfono, che “nessuno in Italia e forse neppure in Europa ha tifosi come voi”.

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Poi la sorpresa, la consegna al presidente di Mens Sana Basketball, Francesco Frati del pallone con il quale la Montepaschi aveva vinto nel 2002 la Coppa Saporta. “Un pallone che porta su di sè le firme di tutti noi giocatori di quella squadra e che ho tenuto per 23 anni in casa mia, ma che oggi è giusto torni a Siena” ha detto Gorenc, che in precedenza si era concesso ai media “Un’emozione incredibile vedere tutto questo entusiasmo attorno a me nonostante siano trascorsi quasi 25 anni - aveva detto al suo arrivo al palasport, accolto dallo stesso presidente Frati e dal dg Caliani -, Siena e la Mens Sana hanno rappresentato molto per la mia carriera di cestista, ma pure a livello umano: sarò sempre grato a tutti per il sostegno che mi è stato dato quando indossavo la maglia biancoverde”. A chi gli chiedeva un ricordo della vittoria in Coppa Saporta (trofeo che il campione sloveno ha cercato nella bacheca del palasport, senza trovarlo: le coppe più importanti della storia biancoverde sono infatti custodite nella sala di presidenza storica del Dodecaedro), Gorenc ha risposto con gli occhi lucidi: “Una grande giornata, oltre che una splendida soddisfazione. Siena e la Mens Sana ci ricordano per quel trofeo e io sono orgoglioso di averlo conquistato per tutta la gente che venne a tifare per noi a Lione”.

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