Siena
L'intensa e approfondita attività del senese Simone Berni, vero e proprio cacciatore di libri rari, storici e di valore conosciuto anche a livello internazionale, conferma quanto pure nell'era del digitale il fascino della carta rimanga immutato e forte.
Non a caso, si moltiplicano le persone che intraprendono questo mestiere e si ritagliano spazio come esperti e procacciatori di pagine che interessano i collezionisti. Tra questi, spicca l'antiquario Luca Cena, molto seguito sui social, che sui suoi canali ultimamente ha fatto una rivelazione per certi versi sorprendente: "Il volume che quasi tutti abbiamo letto da bambini, e che potrebbe diventare un pezzo da collezione, è Geronimo Stilton”. Pur trattandosi di uno dei personaggi più amati della letteratura per ragazzi, nato dalla fantasia di Elisabetta Dami, l'affermazione sorprende. Approfondendo, salta fuori che a interessare in particolare i bibliofili e gli appassionati sono soprattutto le prime edizioni de Il Mistero dell’Occhio di Smeraldo del 1997, uscito per Dami editore, e Il Misterioso Manoscritto di Nostratopus (2000) della collana Il Battello a Vapore di Piemme.
Il successo di Geronimo Stilton, ricorda Cena, non si è mai fermato: tradotto in quasi 50 lingue e distribuito in 150 Paesi, ha accompagnato generazioni di lettori con storie piene di misteri, giochi di parole e valori educativi. Un'opera che ha saputo imporsi senza il supporto del cinema, a differenza di quanto avvenuto a Harry Potter, ma solo grazie alla forza narrativa e visiva dei suoi volumi. “Rarity e market demand - rilancia il social livraio - sono le due chiavi che definiscono il valore nel collezionismo. Più un oggetto è raro e richiesto, più aumenta il suo valore”. Qui la componente del numero limitato di copie stampate di quei libri, e il fatto che il deperimento fisico è una realtà con cui dover fare i conti, fa presagire che diventeranno sempre più difficili da trovare. "La domanda per questo è destinata a crescere - chiarisce Cena. - Almeno tre generazioni sono cresciute con il topo giornalista, ed è naturale che molti vorranno possedere le prime stampe come simbolo della propria infanzia".
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