Musica
Lucio Corsi, la cui formazione artistica e di concerti ha un forte legame con Siena, ieri sera (13 maggio 2025) ha incantato la St. Jakobshalle di Basilea nella prima semifinale dell'Eurovision Song Contest 2025, dove si è esibito fuori gara in quanto rappresentante dell'Italia, già qualificata alla finale del 17 maggio come membro delle Big Five.
Ma l'attenzione non è andata solo alla sua poetica e alla sua estetica rétro: il cantautore toscano era stato al centro di voci di possibile squalifica dopo aver dichiarato di voler portare sul palco la sua armonica a bocca malgrado il regolamento della manifestazione vietasse categoricamente l'esecuzione live con strumenti acustici o amplificati. Come ha fatto, allora, ad aggirare l'imposizione senza violarla? Con un piccolo colpo di genio: ha suonato l'armonica durante la sua Volevo essere un duro, sostituendola all'assolo di chitarra previsto nella base.
Un gesto risultato perfettamente lecito perché tale strumento non necessita di amplificazione esterna né di collegamenti elettrici. In questo modo, il toscano ha avuto ragione con eleganza e facendo suonare note dal vivo in un contesto dove queste mancavano dal 1998, anno in cui era ancora presente l'orchestra.
Il pubblico e il web hanno accolto con entusiasmo la trovata, così come l’iniziativa di proporre il brano con sottotitoli in inglese, per valorizzarne il messaggio. Sul palco, Corsi ha scelto una messinscena semplice e intensa: grandi casse vintage anni ’70, filtro color seppia e solo un compagno al suo fianco, l'inseparabile Tommaso Ottomano, chitarrista e co-autore del brano, già con lui a Sanremo. Nessun ballerino, ma un pianoforte a coda a fare da scenografia. L'artista si è presentato con la giacca dorata dalle grandi spalline già vista a Sanremo, trucco bianco da moderno Pierrot per un’atmosfera sospesa tra passato e presente che ancora una volta ha saputo sorprendere per intelligenza, garbo e originalità.
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