Quattro nomi per una panchina, con uno che scalda davvero il cuore dei tifosi della Robur. È quello di Massimo Maccarone, leggenda vivente del Siena, autore di 49 gol con la maglia bianconera, simbolo di un’epoca indimenticabile. L’ex bomber è tra i candidati alla guida tecnica della squadra, come confermato dal direttore sportivo Simone Guerri, e lui stesso ha ammesso i contatti con la società: “Ho parlato col Siena, poi si vedrà”, ha detto ai microfoni della trasmissione Al club con la Robur, dei Fedelissimi.
Big Mac, oggi tecnico emergente, non ha nascosto il legame viscerale esistente: “Sapete tutti dell’amore che ho per la Robur e per Siena. Voglio fare le cose per bene, con serietà, nel modo giusto”. Parole che confermano quanto il nodo non sia mai venuto meno, neppure dopo l’addio al calcio giocato. Maccarone non si limita a pensare al suo possibile ritorno in panchina. Il suo discorso va oltre la candidatura personale, abbracciando un concetto più ampio: il bene comune. “Chiunque sarà l’allenatore, dovrà agire per il vero bene del Siena. Serve ripartire dalle basi, da una società sana, che sappia programmare e costruire un progetto solido, duraturo. Non si può più pensare solo all’immediato, come accaduto troppe volte negli ultimi dieci anni”.
Un messaggio chiaro, che mostra maturità, visione e profondo attaccamento a una realtà che Maccarone sente ancora sua. Allenatore o no, la sua priorità resta una sola: vedere la Robur rinascere, con ambizione, serietà e un futuro degno della sua storia. E in questo percorso, l’ombra di Big Mac è pronta a tornare protagonista.