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Tennis

Sinner a Roma: battute, sorrisi e il trofeo che non era quello giusto

L'atleta è tornato in forma dopo la squalifica e ha mostrato una marcia in più durante la premiazione

Marco Decandia

19 Maggio 2025, 12:17

Sinner premiato a roma

La sconfitta in finale contro Carlos Alcaraz agli Internazionali di Roma non ha minimamente scalfito il sorriso, né lo spirito, di Jannik Sinner, tornato in campo dopo lo stop forzato per la squalifica con la grinta di sempre. Non solo: dal cilindro, quasi a sorpresa, ha estratto anche uno spirito goliardico fatto di battute che hanno ulteriormente accresciuto il gradimento nei suoi confronti.

Durante la cerimonia di premiazione, l'altoatesino ha letteralmente rubato la scena con un discorso scoppiettante, che ha mostrato non solo la sua classe con la racchetta, ma anche un’ironia disarmante che ha conquistato il pubblico e anche l'avversario e il suo entourage. Uno dei momenti più esilaranti è arrivato quando Jannik ha voluto ringraziare i suoi cari con una frecciatina fraterna tutta da ridere su un imperdonabile tradimento sportivo: "Grazie alla mia famiglia, e un grazie speciale a mio fratello, che invece di venire qui è andato a Imola a vedere la Formula 1." Apriti cielo: la platea è esplosa in una risata collettiva, con mamma Siglinde piegata in due e papà Hanspeter che, tra l’imbarazzo e l’orgoglio, non sapeva se ridere o rimproverare Mark a distanza. Persino i genitori di Alcaraz, dall’altra parte, si sono uniti all'euforia comprendendo ciò che era appena stato detto.

Non è finita qui. Dopo aver applaudito sportivamente lo spagnolo, Sinner ha affondato un altro colpo con assoluta naturalezza: "Carlos, bravo e complimenti a te e alla tua squadra. Avete fatto un lavoro straordinario. Ora sei sicuramente da battere a Parigi." E non si può tralasciare il commento sul premio ritirato sul palco, espresso con l’aria di chi scherza ma neanche troppo: "Era già un grandissimo risultato arrivare qui. Ci siamo allenati tanto, ma giocare è un’altra cosa. Portiamo a casa un trofeo speciale… anche se volevamo l’altro".

Se c’erano dubbi sulle sue condizioni fisiche e mentali dopo la squalifica, il campione li ha spazzati via a colpi di dritto, battute (non solo in campo) e carisma. La forma è tornata, e anche il buonumore: la sua "sconfitta vincente" ha dimostrato che per essere numeri 1 non basta vincere: bisogna anche saper strappare un sorriso. E lui al Foro Italico ha sicuramente conquistato il titolo della simpatia.

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