Siena
Bizzarro destino, quello del priore della Lupa Giacomo Sensi. Il 17 agosto 2024 ha vinto il Palio da vicario, e a inizio maggio 2025 ha chiuso i festeggiamenti per il trionfo di Dino Pes detto Velluto su Benitos come onorando. Ovvero la carica più importante "in tempo di pace", quando non c'è da pensare alle strategie paliesche ma alla vita di Contrada.
In questo senso, dimostra di avere le idee chiare e una rosa di progetti da portare avanti. A cominciare dalla riorganizzazione del museo, ormai in dirittura di arrivo, a cui ha partecipato anche Riccardo Guasco, autore del Drappellone vinto l'anno scorso: ha offerto spunti per ridisegnare la sala delle vittorie. "Oltre che artista ha confermato di essere un signore e un nostro amico - sottolinea il dirigente di Vallerozzi. - Si è messo a disposizione con umiltà ed entusiasmo, letteralmente estasiato dall’aver scoperto cosa significa aver realizzato un'opera che ha un enorme valore sentimentale per così tante persone. Fuori da Siena non può succedere niente di lontanamente paragonabile, me lo ha ripetuto tante volte insieme allo stupore di vedere tanti lupaioli che si sono tatuati il suo cavallo. Abbiamo esaminato insieme il suo Palio, prima di collocarlo in bacheca, e abbiamo giudicato che non c'è bisogno di restaurarlo o di ritoccarlo. È bello così, anche con le piccole parti mancanti perché portate via dall’amore e dall’entusiasmo del popolo, perché l’insieme rende meglio l'idea. Una decisione che va a suo onore perché dimostra di essersi calato nello spirito di Siena e di tutte e 17 le sue Contrade, comprendendo il peso dell’aspetto emotivo."
Grande attenzione, e a più lungo termine, viene posta sugli Orti di Fontenuova: "Quando riusciremo a renderli fruibili, saranno a disposizione di tutti i senesi. Se un bambino viene da un’altra zona a giocare con i nostri, avremo ottenuto un grandissimo risultato a prescindere dall’appartenenza contradaiola. Si parla tanto di come allontanare i ragazzi dagli smartphone e dai tablet, e la risposta è sotto gli occhi di tutti: bisogna dargli la possibilità e i luoghi per fare qualcosa. Noi scommettiamo su quest'area verde nel cuore del centro storico, e se verrà sfruttata dalle future generazioni, senza distinzione di fazzoletto o colori, ne sarò felicissimo". Una visione che vede la Contrada come sentinella del rione, ma anche come luogo aperto e accogliente, dove i confini si abbassano per lasciare spazio alla vita sociale anche trasversale.
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