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Il fatto

Omicidio di Gemona. La madre di Venier: "Ho fatto una cosa mostruosa"

La donna confessa di aver ucciso il figlio, sotto accusa anche la compagna di lui

Caterina Iannaci

01 Agosto 2025, 13:33

omicidio di venier a gemona

In una drammatica confessione resa davanti ai magistrati, Lorena Venier, 61 anni, originaria di Gemona del Friuli, ha ammesso di aver tolto la vita al figlio 35enne, Alessandro, e di averne fatto a pezzi il corpo occultandolo poi in un contenitore. Il suo avvocato Giovanni De Nardo ha confermato all’Ansa la totale ammissione della sua cliente, visibilmente provata per l’efferatezza del gesto e consapevole della sua natura profondamente innaturale. "Sono stata io - avrebbe detto - e ho fatto una cosa mostruosa". Diversa la situazione per la compagna della vittima, Mylin Castro Monsalvo, 30enne di origine colombiana, il cui colloquio con i magistrati è stato rimandato. In carcere a Trieste, anche lei è accusata di complicità nel crimine.

Nel frattempo, i rilievi scientifici proseguono nella villetta di Tobaga dove la famiglia viveva. Gli investigatori sono impegnati nel ricostruire tutte le fasi, cercando di individuare la stanza in cui è avvenuto il massacro. Secondo i primi elementi, il corpo sarebbe stato diviso in tre parti e depositato in un bidone, poi cosparso di calce viva per attenuare il cattivo odore. Il contenitore è stato estratto da un'autorimessa grazie all’intervento dei vigili del fuoco e trasferito per l’autopsia presso un istituto medico legale. Le analisi non hanno rilevato tracce ematiche nell’abitazione, lasciando ipotizzare un’accurata pulizia successiva all'omicidio, che secondo gli inquirenti sarebbe avvenuto non prima del 25 luglio 2025.

La comunità è sconvolta. Il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, ha dichiarato che episodi del genere non hanno precedenti in zona. Nonostante non avesse un legame diretto con Alessandro Venier, ne conosceva il desiderio di trasferirsi in Colombia, patria della compagna. Particolarmente colpiti i concittadini dalla responsabilità della madre, nota in paese per il suo lavoro come infermiera e per la sua dedizione agli altri. La bambina della coppia, di pochi mesi, è ora affidata ai servizi sociali.

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