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Il caso

Omicidio Garlasco, i Ris tornano nella villetta: droni e laser scanner sulla scena del crimine, cosa cercano?

Nuovo capitolo dell'inchiesta, in attesa del cruciale incidente probatorio del 17 giugno

Caterina Iannaci

09 Giugno 2025, 13:55

Delitto di Garlasco,  Chiara Poggi

Chiara Poggi, vittima del delitto di Garlasco

Nuovo capitolo nell'infinito mistero dell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Oggi è stato svolto un sopralluogo degli uomini del Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) dei Carabinieri nella villetta di via Pascoli. L’intervento, pianificato da tempo e notificato alle parti coinvolte, ha visto l’utilizzo di tecnologie avanzate come laser scanner e droni per riprodurre in tre dimensioni l’abitazione e ricostruire con precisione le traiettorie delle tracce di sangue rinvenute sulla scena del crimine.

L’attività rientra nel nuovo filone di indagine coordinato dalla Procura della Repubblica di Pavia, che ha riaperto il caso dopo anni di controversie e revisioni processuali. Attualmente unico indagato è Andrea Sempio, figura già al centro delle indagini precedenti e ora nuovamente sotto la lente degli inquirenti.

L’obiettivo è quello di superare le criticità emerse nelle indagini iniziali, caratterizzate da errori nella raccolta delle prove e possibili contaminazioni, e di chiarire definitivamente la dinamica del delitto che ha sconvolto la comunità locale e l’opinione pubblica nazionale. Il lavoro dei Ris, supportato da un comitato tecnico-scientifico internazionale, punta a fornire elementi oggettivi e aggiornati per fare luce su uno dei casi di cronaca più discussi degli ultimi anni.

Le indagini proseguono con attenzione anche alle nuove piste investigative e alle testimonianze raccolte, mentre la Procura di Pavia valuta attentamente ogni sviluppo per arrivare a una verità definitiva.

Verso l'incidente probatorio

È fissato per il 17 giugno l’incidente probatorio al centro della nuova fase, un passaggio cruciale di questo filone d'inchiesta. L’attenzione degli inquirenti si concentra su elementi scientifici cruciali, in particolare sulla traccia genetica mista a un secondo DNA maschile trovata sotto le unghie della vittima e sulla cosiddetta “impronta 33”, una misteriosa impronta non insanguinata rinvenuta sulle scale della cantina, dove secondo le sentenze l’assassino non sarebbe mai sceso.

L’incidente probatorio rappresenta un passaggio fondamentale per acquisire prove tecniche che possano mettere a tacere le numerose teorie alternative e suggestive emerse negli anni, e per approfondire il ruolo di Andrea Sempio, nuovo indagato nell’inchiesta, amico del fratello della vittima. Sempio era già stato oggetto di indagini in passato, archiviate, ma la nuova analisi delle prove scientifiche ha riaperto il caso.

Il procedimento si inserisce in un contesto di indagini rinnovate, con sopralluoghi recenti dei carabinieri del Ris nella villetta di Garlasco, dove sono stati utilizzati laser scanner e droni per ricostruire in 3D la scena del crimine e le traiettorie delle tracce di sangue. L’obiettivo è chiarire con precisione gli effetti materiali del reato e superare le criticità emerse nelle indagini iniziali, caratterizzate da errori e possibili contaminazioni.

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