Siena
Momenti di tensione in Israele per i vescovi guidati da Lojudice
La delegazione dei vescovi toscani, guidata dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza Episcopale Toscana e arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, è attualmente bloccata in Israele dopo l’attacco missilistico condotto da Israele sull’Iran nella notte tra il 12 e il 13 giugno.
Il pellegrinaggio, iniziato il 9 giugno con l’intento di portare solidarietà alle comunità cristiane della Terra Santa, si è trasformato in una situazione di emergenza.
Dopo l’attacco, Gerusalemme è stata chiusa: scuole, uffici e l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv hanno sospeso ogni attività. Tutti i collegamenti stradali sono stati interrotti e l’accesso alla moschea di Al Aqsa è stato chiuso anche nel giorno del venerdì, evento senza precedenti. I vescovi, insieme agli accompagnatori e al giornalista Simone Pitossi di Toscana Oggi, sono stati evacuati dalla città vecchia e trasferiti nella struttura di Notre Dame, dove hanno atteso un pullman per la Giordania.
Il rientro in Italia, inizialmente previsto per la sera del 13 giugno da Tel Aviv, è stato annullato a causa della chiusura dell’aeroporto. Attualmente il gruppo sta tentando di raggiungere il confine giordano per ripartire da Amman, se le condizioni dello spazio aereo lo consentiranno. La situazione rimane incerta: “Stiamo cercando di partire, ma nessuno sa cosa accadrà tra qualche ora. La città è bloccata, la situazione è terribile”, ha dichiarato padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa.
Il cardinale Lojudice ha sottolineato come la fede e la solidarietà tengano unito il gruppo anche in questo momento di prova, invitando tutti a mantenere la fiducia: “La fede ci tiene uniti anche nella prova. Continuiamo a camminare insieme, anche quando il cammino si fa più difficile" ha detto.
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