Salute
Covid, avanza una nuova variante
Dall’inizio del 2025, il virus Sars-CoV-2 continua a sorprendere con la sua capacità di evolversi e adattarsi. Tra le nuove varianti che stanno segnando questa estate spicca la cosiddetta Stratus, un ricombinante – o “variante Frankenstein” come la definiscono gli esperti – nata dall’unione di due lignaggi precedenti, LF.7 e LP.8.1.2. Il primo campione di Stratus è stato identificato il 27 gennaio di quest’anno, e da allora la sua presenza è cresciuta rapidamente, tanto da essere inserita dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) tra le sette varianti di Sars-CoV-2 sotto monitoraggio (Vum).
La scelta del nome “Stratus”, non ufficiale ma ormai diffuso tra i virologi e i cacciatori di varianti, segue il tema meteorologico inaugurato dalla variante precedente, la Nimbus (NB.1.8.1), che fino a poco tempo fa dominava la scena. Tuttavia, Stratus sta rapidamente soppiantando Nimbus in diverse aree del mondo, in particolare in Europa e nel Sudest asiatico, dove rappresenta ormai oltre il 22% delle sequenze virali analizzate a fine maggio 2025, con picchi che in India hanno raggiunto il 68,7%.
Dal punto di vista genetico, Stratus si distingue per mutazioni specifiche nella proteina Spike, che sembrano migliorare la sua capacità di eludere la risposta immunitaria. Questa caratteristica, pur non associata finora a una maggiore gravità della malattia o a un aumento dei decessi, rende la variante particolarmente insidiosa e giustifica il suo stretto monitoraggio da parte dell’Oms.
Sul fronte clinico, la variante Stratus si fa notare per un sintomo insolito rispetto alle ondate precedenti: la raucedine. Medici in India, dove Stratus è predominante, segnalano frequentemente pazienti con voce roca, accompagnata da tosse secca, irritazione e un dolore acuto alla gola, descritto come una “lama di rasoio” durante la deglutizione. Sintomi simili sono stati osservati nel Regno Unito, dove circola soprattutto Nimbus, e comprendono anche stanchezza, febbre lieve, dolori muscolari e congestione nasale.
Nonostante la persistenza del virus e l’emergere di nuove varianti, i vaccini attualmente disponibili continuano a offrire una protezione efficace contro le forme sintomatiche e gravi di Covid-19, come confermato dall’Oms. Tuttavia, la circolazione di Stratus e di altre varianti rende indispensabile mantenere alta la sorveglianza epidemiologica e proseguire con le campagne vaccinali, soprattutto nelle fasce più vulnerabili come gli over 80, ancora i più colpiti da ricoveri e complicanze.
In sintesi, la variante Stratus incarna la capacità del virus di rinnovarsi e sfidare il sistema immunitario, pur senza segnare un peggioramento della gravità clinica. La sua diffusione crescente e i sintomi in parte nuovi, come la raucedine, rappresentano un campanello d’allarme per la comunità scientifica e sanitaria, chiamata a monitorare con attenzione l’evoluzione del virus nel corso dell’estate 2025.
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