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La vertenza

Beko Siena, escono i primi quattro operai. Il 25 luglio data cruciale al Ministero per chiudere la partita

Conciliazione per l'esodo incentivato, i sindacati attendono l'acquisto dell'immobile per firmare la procedura NASpl per altri 30-35 lavoratori

Claudio Coli

08 Luglio 2025, 06:03

stabilimento Beko a Siena

stabilimento Beko a Siena

Sono quattro i primi operai che hanno dato addio alla Beko Siena. Ieri è stata formalizzata l’uscita con esodo incentivato, senza NASpl, di alcuni ormai ex lavoratori che facevano parte dei 299 che negli ultimi mesi, di concerto con i sindacati di categoria, hanno dato vita a una serrata lotta per difendere il loro posto di lavoro dall’annunciata chiusura del sito di viale Toselli. Per i quattro è stata fatta una conciliazione che ha previsto una buonuscita, ed adesso per loro si aprono le porte di nuove aziende, non appartenenti però allo stesso ramo della Beko. “La buonuscita agli esodi incentivati – dettaglia Massimo Martini di Uilm Uil Siena – è di 90mila per gli over 50 anni e di 75mila euro per gli under 50”.

Le uscite dalla multinazionale non si fermano qui perché anche altri 30-35 soggetti sono pronti a salutare, attraverso la procedura che prevede invece la NASpl, ovvero l’indennità di disoccupazione.

La procedura è però condizionata all’effettivo acquisto, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Invitalia, dell’impianto di viale Toselli. Nei giorni scorsi lo stesso ministro Adolfo Urso aveva annunciato di aver formalizzato, in accordo col Comune di Siena, la proposta al proprietario dell’immobile, Duccio Immobiliare, che deve dare quanto prima una risposta. "L'offerta ufficiale di Invitalia, insieme con l'estensione della cassa integrazione straordinaria, prevista nel nostro decreto legge – ha detto Urso - ci consente di mantenere la presenza industriale e occupazionale nell'area. La nostra priorità è il lavoro: nessuno verrà lasciato indietro” ha assicurato.

Solo quando ci saranno certezze legate all’accettazione dell’offerta i sindacati firmeranno per la procedura per la NASpl. E la data del 25 luglio, quella del prossimo incontro delle parti sindacali al Ministero a Roma, può essere quella cruciale, sia per mettere nero su bianco sul passaggio di proprietà dell’immobile, fondamentale per avviare la reindustrializzazione, che sul futuro dei lavoratori che hanno scelto di uscire e per chi deciderà di farlo in seguito.

“Ci aspettavamo tempi più brevi per quanto riguarda l’acquisto dello stabilimento – evidenzia Daniela Miniero, di Fiom Cgil Siena – per il Palio attendevamo il ministro Urso con l’annuncio ufficiale. Se il 25 luglio ci verrà data prova di una svolta concreta nella trattativa, anche un rogito, firmeremo la procedura per i lavoratori, è condizionata all’acquisto dello stabile”.

Il 25 dunque se tutto filerà liscio si potrebbe finalmente definire, dopo lunghi mesi di battaglia sindacale, la vicenda Beko: “Speriamo davvero che ci venga comunicato l’acquisto del sito così che si possa sbloccare la mobilità volontaria con disoccupazione – aggiunge Giuseppe Cesarano, di Fim Cisl Siena – poi si aprirà la fase della reindustrializzazione”.

Alcuni soggetti sarebbero già alla finestra, se il sito industriale passerà di mano entro fine luglio, per l’ingresso di nuovi investitori si dovrà attendere almeno l’inizio del 2026. “E con le uscite volontarie – sottolinea in conclusione Cesarano – il nuovo soggetto avrebbe in pancia un numero meno alto di lavoratori e quindi sarebbe maggiormente incentivato”.

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