L'indagine
Banca Mps, l'operazione Mediobanca nel mirino dei pm
La Procura di Milano accelera l’inchiesta sul cosiddetto “risiko bancario” con l’obiettivo di chiudere l’indagine entro la conclusione dell’offerta lanciata da Mps su Mediobanca. L’operazione partirà lunedì e si concluderà l’8 settembre. Questa tempistica mira a evitare interferenze sulle decisioni degli investitori chiamati a esprimersi sull’ops.
L’indagine, coordinata dai pm Giovanni Polizzi, Luca Gaglio e l’aggiunto Roberto Pellicano, nasce da una querela per diffamazione presentata da Mediobanca nei confronti di alcuni articoli di stampa ritenuti lesivi dell’immagine di piazzetta Cuccia. Da questa denuncia si è ampliato il fascicolo, che ora riguarda le modalità di collocamento accelerato del 15% del capitale di Mps, avvenuto a novembre 2024 tramite Banca Akros per conto del Mef.
Nelle ultime settimane sono state ascoltate diverse persone informate sui fatti, tra cui l’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, che avrebbe tentato senza successo di partecipare al collocamento, e Stefano Vincenzi, Group Legal e General Counsel di Mediobanca. A Orcel sono state poste domande relative al passaggio da un collocamento del 7% a uno del 15% del capitale Mps e al presunto tentativo di Unicredit di acquisire una quota nella banca senese. A Vincenzi, invece, sono state rivolte domande più generali sul risiko bancario.
Sul fronte finanziario oggi si svolgerà il cda di Mediobanca, che dovrà esprimere l’ultima parola sul piano di Montepaschi. Con un abbassamento ulteriore della soglia per controllare la banca di investimento, scesa al 35% (pur senza benefici fiscali), sembra inverosimile che l’operazione possa fallire, considerato che una blocco importante di azionisti si è già espresso favorevolmente. Alla vigilia battuta d’arresto in Borsa per il Monte, dove ha perso il 2,50%.
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