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Cronaca

Delitto di Garlasco, l'autopsia del medico legale Marco Ballardini: Chiara Poggi fu uccisa alle 11, non alle 9,30 del mattino

Un documento che pone altri dubbi. A quell'ora, infatti, Alberto Stasi stava lavorando al suo pc

Gennaro Groppa

11 Luglio 2025, 18:53

Chiara Poggi

Chiara Poggi

È chiaro che l’orario della morte di Chiara Poggi, la 26enne che è stata uccisa nella sua abitazione di via Pascoli a Garlasco, sia cruciale per stabilire effettivamente cosa sia successo e chi possa essere stato nell’abitazione insieme alla ragazza. Fermo restando che una verità giudiziaria al momento esiste già, ed è quella stabilita con la sentenza della Cassazione, che ha ribaltato i primi due gradi di giudizio e ha condannato a 16 anni di reclusione Alberto Stasi, l’allora fidanzato della giovane.

L’orario del delitto, in questa intricatissima vicenda, è essenziale per la ricostruzione degli eventi. È stabilito che Chiara Poggi disinnescò l’allarme della sua abitazione alle 9,12 di quella mattina, il 13 agosto 2007. La verità giudiziaria emersa con la sentenza della Cassazione è che l’omicidio sta stato effettuato da Alberto Stasi tra le 9,12, l’orario di disinnesco dell’allarme, e le 9,36, quando invece Stasi si trovava nella sua abitazione e accese il suo pc. Ventiquattro minuti nei quali Stasi, secondo la sentenza della Cassazione, ha ucciso la fidanzata, ha ripulito varie tracce all’interno della villetta di via Pascoli, è andato in bagno a lavarsi le mani (sul dispenser del sapone del bagno di casa Poggi c’è infatti una sua impronta, non insanguinata, che è stata utilizzata come prova nei suoi confronti) ed è poi tornato a casa sua dove ha iniziato a lavorare alla sua tesi.

Il settimanale Giallo ripropone però quella che era stata la prima autopsia, che venne effettuata dal medico legale Marco Ballardini, incaricato dalla Procura di Vigevano, il quale scrisse che la morte di Chiara sarebbe avvenuta tra le ore 10,30 e le 12, e con una probabilità elevata nel più ristretto arco temporale tra le 11 e le 11,30. Un momento nel quale, tuttavia, Alberto Stasi avrebbe un alibi: quello, appunto, fornito dal suo pc con il quale in quell’orario stava lavorando. Le tempistiche del dottor Marco Ballardini si basarono sull’analisi di alcune caratteristiche del corpo di Chiara Poggi che a suo dire erano non compatibili con una morte della ragazza avvenuta attorno alle 9 del mattino.

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