Sindacati
azienda Paycare
Continua la tensione sul fronte Paycare: non va in porto il passaggio a un nuovo soggetto giuridico e la situazione resta incerta. I sindacati sono sul piede di guerra. Fortemente critica la Fim Cisl: "Paycare Konecta: ennesima clausola sociale che salta. È rottura totale" afferma il segretario Giuseppe Cesarano. "Non ci sono le condizioni perché i lavoratori possano transitare nel nuovo soggetto giuridico. Siamo, purtroppo, alle solite: clausole sociali che si rivelano inadeguate al mondo del lavoro attuale, trasformandosi in strumenti di ricatto sistematico, pensati più per ledere i diritti dei lavoratori che per tutelarli".
"Come FIM CISL, insieme a tutta la RSU, abbiamo detto basta: è la quarta clausola sociale che facciamo saltare, semplicemente perché i lavoratori del sito di Monteriggioni meritano di più. Attualmente hanno un contratto metalmeccanico, mentre la nuova azienda proponeva un contratto del settore call center, con una decurtazione salariale di 300-400 euro al mese. Non è accettabile. Abbiamo chiesto all’azienda di valutare soluzioni per portare nuovo lavoro su Monteriggioni, ma ci è stato risposto che sono in forte crisi, con un contratto di solidarietà attivo a livello nazionale. Facciamo quindi un appello alle istituzioni locali: prendetevi cura di questi 23 lavoratori del sito di Monteriggioni, che da quattro anni vivono in una situazione complicata, con un futuro sempre più incerto".
La Fiom CGIL condanna fermamente il comportamento della multinazionale PayCare, "che - tuona il sindacato - con la sua politica di ottimizzazione dei costi e aumento degli utili sta creando gravi problemi occupazionali per i lavoratori del sito produttivo di Monteriggioni. La situazione è critica: dopo quattro anni di ammortizzatori sociali non ci sono commesse in arrivo e i dipendenti continuano a lavorare su una commessa della Regione Lombardia, passata ad altro committente. La procedura di mobilità si è chiusa con solo tre lavoratori che hanno accettato l'uscita volontaria, mentre gli altri sono destinati a perdere il posto di lavoro se non si trovano soluzioni concrete per rilanciare l'occupazione".
La Fiom CGIL richiama alla responsabilità sociale l'azienda Paycare e le istituzioni affinché possano scongiurare l'ennesima macelleria sociale. " È inaccettabile - prosegue Daniela Miniero segretaria Fiom Cgil - che una multinazionale come Paycare, che gode di notevoli vantaggi economici, non si assuma le proprie responsabilità sociali e non garantisca condizioni di lavoro dignitose per i propri dipendenti. Chiediamo alla Regione Toscana di intervenire urgentemente per aprire un tavolo istituzionale che aiuti ad individuare soluzioni concrete per rilanciare l'occupazione a Monteriggioni. L'attuale ammortizzatore sociale garantisce una copertura solo fino a dicembre 2025, occorre quindi agire subito per non sprecare questo tempo e restituire prospettive occupazionali ad un territorio che non può permettersi altri anni di attesa".
La Fiom CGIL esprime la propria solidarietà ai lavoratori di PayCare che stanno affrontando una situazione difficile e incerta. La nostra organizzazione sindacale sarà pronta a sostenere e rappresentare i lavoratori in ogni fase della trattativa e a garantire la difesa dei loro diritti.
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