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La storia

La cagnolina ridotta in fin di vita dall'ex proprietario è salva e ha trovato casa. Lieto fine per la bassotta Ofelia, ecco la sua nuova famiglia

E' fuori pericolo e potrà iniziare una nuova vita insieme alla persona che l’ha vista nascere e che l’ha accolta nella sua abitazione

Caterina Iannaci

21 Luglio 2025, 17:41

Il bassotto Ofelia

Ofelia, il bassotto picchiato dal suo padrone

È salva e ha finalmente trovato una casa la piccola Ofelia, la bassottina di 12 anni ridotta in fin di vita dal suo ex proprietario a Figline Valdarno. Ricoverata d’urgenza in condizioni disperate il 3 luglio scorso, oggi Ofelia è fuori pericolo e potrà iniziare una nuova vita insieme alla persona che l’ha vista nascere e che l’ha accolta nella sua abitazione in zona, dove vivono anche la mamma Helga e il fratellino Chuck.

Negli ultimi anni in Italia i casi di violenza contro i cani sono aumentati in modo significativo, con un trend preoccupante che coinvolge maltrattamenti, uccisioni e combattimenti clandestini. Secondo il rapporto annuale della Lega AntiVivisezione (LAV), nel 2018 veniva aperto un fascicolo giudiziario per reati contro gli animali ogni 55 minuti, pari a circa 26 fascicoli al giorno, con 16 indagati quotidianamente, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti.

Il maltrattamento di animali rappresenta il reato più frequente, coprendo circa il 30% dei procedimenti penali, seguito dall’uccisione di animali con quasi il 29%. I combattimenti tra cani, in particolare, sono tornati a essere una vera emergenza: nel 2015 si è registrato un aumento del 64% dei cani sequestrati e del 110% delle persone denunciate per questo reato.

Le pene previste secondo la nuova legge

La nuova legge, fortemente voluta da Michela Vittoria Brambilla, introduce pene molto più severe per chi maltratta, abbandona o uccide un animale. Non si tratta più di sanzioni simboliche, ma di veri e propri deterrenti: chi uccide un animale rischia fino a quattro anni di carcere e una multa che può arrivare a 60.000 euro, soprattutto se il gesto è accompagnato da crudeltà o sevizie. Il maltrattamento, anche senza esiti fatali, viene punito con la reclusione fino a due anni e sanzioni fino a 30.000 euro. E per chi organizza o partecipa a combattimenti tra animali, la legge non fa sconti: le pene possono salire fino a quattro anni di carcere e 160.000 euro di multa per gli organizzatori.

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