Il duro attacco del cardinale Lojudice a Israele: "Gaza, siamo oltre la follia, è all'opera il male più sfrenato. Va fermato il tiranno"
L'arcivescovo di Siena si scaglia contro l'escalation militare israeliana: "La strage degli innocenti grida vendetta al cielo". Acli col cardinale, Tosa applaude: "Finalmente un cristiano vero"
"La strage degli innocenti grida vendetta al cielo". Augusto Paolo Lojudice, il cardinale e arcivescovo metropolita di Siena ha condannato con fermezza e forza l'azione militare israeliana su Gaza, e lo ha fatto con parole forti, rilasciate nel corso di un'intervista a la Stampa. “C’è chi si è stracciato le vesti leggendo la parola genocidio usata da Francesco in un libro ma a Gaza siamo oltre la follia, è all’opera il male più sfrenato e senza logica - ha tuonato - l’uccisione di bambini in fila per un pugno di riso grida giustizia a Dio. Ormai il masso è rotolato e si è azzerata qualunque giustificazione geopolitica. Perché di fronte all’attuale escalation di nefandezze nessuno dice più che sia giusto che Israele si difenda. La strage degli innocenti grida vendetta al cielo. Non ci si può più tirare indietro dal denunciarlo".
“Nessuna violenza può strumentalizzare il nome di Dio - ancora il cardinale - a Gerusalemme ho sentito frange fondamentaliste farsi scudo delle Scritture per calpestare i diritti umani. In realtà non c’è più modo di tentare una spiegazione. La lettura fondamentalista della Bibbia richiama la distruzione totale del nemico? Una mistificazione perché si parla di abbattere il male, non di sterminare bambini".
“Quando si stravolge l’Antico Testamento gli si fa dire ciò che si vuole. Non tutti gli ebrei lo fanno. In Israele sono ora al comando settori integralisti che uniscono il fondamentalismo a politiche di estrema destra, alla folle ricerca del potere assoluto. Il diritto della forza umilia la forza del diritto. Per colpa di scelte dissennate commettono le stesse atrocità compiute su di loro. Se non si ferma il tiranno non se ne esce. La vita ha perso qualunque valore rispetto al tornaconto economico dell’industria di morte e alla ricchezza usata come sopraffazione”.
Già al ritorno della Terra Santa, dove ha rischiato di rimanere bloccato a causa dello scoppiare del conflitto Israele-Iran, il cardinale aveva usato toni duri stigmatizzando l'escalation militare di Israele: "Da secoli la denuncia è la stessa, la civiltà va avanti con la tecnologia ma l’uomo continua a farsi la guerra, denaro e potere sono alleate per la distruzione dell’essere umano. Ma la storia ci ha insegnato che i tiranni prima o poi cadono, nessuno dura in eterno”.
L'intervento di Lojudice è stato lodato dal noto scrittore e influencer Lorenzo: "Parole troppo giuste, necessarie oggi per non cadere nel vuoto. Ma che anche per questo andavano pronunciate. Finalmente ho sentito parlare un cristiano vero".
Sostegno anche da Elena Pampana, presidente di Acli Toscana. "La guerra a Gaza ci richiama alla nostra umanità e ci invita a scegliere la via della vita, dell’esistenza e della pace, piuttosto che quella militare. Quello che sta succedendo a Gaza non ha alcuna giustificazione possibile – dice Pampana – l’uccisione di civili, di bambini, di persone inermi non può essere spiegata né legittimata da ragioni di Stato o religiose. Nessuna fede autentica può diventare scudo per la violenza. Vale per Gaza oggi come valeva per gli attacchi terroristici del 7 ottobre 2023 che hanno colpito tanti innocenti in Israele”.
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