Il caso
Celeste Pin, trovato senza vita in casa
La Procura di Firenze ha aperto un'indagine sulla tragica morte di Celeste Pin, ex difensore simbolo della Fiorentina, trovato morto nella sua abitazione sulle colline di Firenze, a 64 anni.
Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, l’ipotesi principale sarebbe quella del gesto deliberato, anche se al momento non sono stati trovati biglietti o messaggi che spieghino le ragioni del gesto. Per questa ragione, la Procura di Firenze, riporta Ansa, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, finalizzato a consentire ulteriori accertamenti e chiarire le circostanze della morte.
Classe 1961, nato a Colle Umberto (Treviso), Pin è stato per nove stagioni una delle bandiere della Fiorentina, con cui ha giocato dal 1982 al 1991 e totalizzato circa 200 presenze in Serie A. Tra i momenti più importanti della sua carriera, la finale di Coppa UEFA del 1990, persa contro la Juventus. Dopo l’esperienza viola ha vestito le maglie di Verona e Siena, chiudendo la carriera all’inizio degli anni ’90 nella città del Palio.
Dedito al calcio anche dopo il ritiro, Pin aveva svolto ruoli dirigenziali nei settori giovanili di diverse società dilettantistiche toscane e nel 1997 aveva conseguito il patentino da direttore sportivo. Amava inoltre partecipare a trasmissioni e iniziative legate al mondo viola, rimanendo un tifoso appassionato della Fiorentina.
Il mondo del calcio e la città di Firenze si sono stretti nel cordoglio per una figura amata e rispettata. La sindaca di Firenze, Sara Funaro, lo ha definito “una bandiera che lascia un grande vuoto nella città”, mentre il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, lo ha ricordato come “un calciatore di altissimo livello e una persona solare”. Anche la Fiorentina e l’Hellas Verona hanno espresso il loro dolore e vicinanza alla famiglia.
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