Il punto
Ciclostazione stadio, per adesso è un flop
Meno di dieci bici ricoverate in cinque mesi nella ciclostazione allestita nell'ex rifugio antiaereo allo stadio Franchi. Per il momento la nuova struttura che doveva accogliere le due ruote dei turisti e dei senesi non decolla come conferma l'assessore alla mobilità Enrico Tucci: “E' vero, non c'è stata affluenza, ne siamo consapevoli. Stiamo lavorando soprattutto per dare maggiori informazioni agli ospiti che vengono a Siena, ma anche ai cittadini che usano le bici per muoversi in città. Sicuramente sulla comunicazione e sulle iniziative per una maggiore facilità di accesso sarà importante il nuovo hub turistico che sorgerà nel sottopassaggio della Lizza”.
La gestione della ciclostazione è stata affidata nel marzo scorso a Sigerico spa, che la gestirà fino a settembre: un periodo troppo breve per investire davvero in comunicazione e promozione del servizio, né per sviluppare un vero e proprio brand. Solo nelle prossime settimane si saprà se sarà ancora la partecipata del Comune ad occuparsi della struttura oppure no, ma per il momento la ciclostazione resta praticamente inutilizzata.
Sin dall’inizio, la scelta di localizzare la struttura all’interno dello stadio aveva sollevato dubbi e critiche. Diverse associazioni, tra cui Siena Sostenibile, avevano espresso la loro contrarietà suggerendo di potenziare piuttosto gli stalli per biciclette in altre zone della città più frequenti e accessibili. Tra i punti più contestati: gli orari di apertura limitati, la chiusura notturna e durante le gare di calcio e la tariffa di 4 euro per il posteggio, ritenuta poco competitiva.
Non sono mancati suggerimenti alternativi. Lo storico Benedetto Bargagli Petrucci, nipote dell’ex podestà Fabio, con il sostegno dell’Istituto della Resistenza, aveva proposto di trasformare il rifugio antiaereo in un percorso museale dedicato alla memoria storica cittadina. Proprio Bargagli Petrucci è tornato a protestare: “La ciclostazione nel posto sbagliato ed opera inutile e costosa, nel luogo del rifugio antiaereo del Rastrello. Come altri post scritti in precedenza, sottolineo la completa inutilità di una struttura costosa, difficilmente raggiungibile e poco sfruttabile solo fino alle 18 e non durante le partite di calcio. Poteva essere un luogo di memoria storica ed importante per la città, dove anche le piste ciclabili sono ridotte da strisce bianche sulle strade di veloce scorrimento. Questo posteggio poteva essere sistemato in piazza Gramsci dove i sotterranei sono oggetto di degrado e di urgente riqualificazione”.
Il dibattito sulla destinazione dello spazio resta aperto. Da una parte c’è la sfida di promuovere la mobilità sostenibile, dall’altra la necessità di valorizzare la memoria storica della città. Nei prossimi mesi sarà fondamentale capire come migliorare la comunicazione e l’accessibilità della ciclostazione, ma anche riflettere sul futuro di un luogo che, per storia e posizione, merita attenzione. In attesa delle prossime decisioni, l’augurio è che la struttura sappia trovare finalmente la sua dimensione, a beneficio sia dei cittadini che dei visitatori.
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