SIENA
Le opere di Lorenzetti
Da ieri la Sala della Pace è completamente libera. Il cantiere, che è servito per la diagnostica e la manutenzione conservativa del ciclo murale con le Allegorie e Effetti del Buono e del Cattivo Governo in città e in campagna, è stato completamente smantellato ed il capolavoro di Ambrogio Lorenzetti tornerà ammirabile nel giro di pochi giorni.
Intanto giovedì sarebbe in programma un sopralluogo alla presenza dei vertici della Soprintendenza insieme ai dirigenti e tecnici comunali. È previsto anche un incontro con il Comitato scientifico per fare il punto della situazione sui lavori eseguiti e definire gli eventuali prossimi interventi.
Il ritorno della Sala della Pace alla piena fruibilità segna una tappa importante, ma apre anche interrogativi nel mondo degli esperti. Dopo tre anni di lavori e ricerche, il ponteggio a piano unico è stato smantellato prima dell’approvazione definitiva del Piano di restauro: una decisione che sta suscitando perplessità tra studiosi e addetti ai lavori, dato che la struttura avrebbe permesso l’osservazione ravvicinata necessaria per definire la strategia d’intervento. Il monito è chiaro: è fondamentale agire presto, perché i dati raccolti in tre anni di cantiere rischiano di perdere validità se non si interviene rapidamente.
Dal 2021, infatti, il progetto ha coinvolto istituzioni scientifiche locali e nazionali, realizzando indagini approfondite che hanno evidenziato criticità come distacchi d’intonaco, perdite di colore e lesioni. Già nel novembre 2023 la Soprintendenza aveva riconosciuto la necessità di un restauro, avviando un percorso condiviso con l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma e prevedendo la creazione di una commissione scientifica chiamata a guidare tutte le fasi operative.
Nei mesi successivi, i test di pulitura tradizionale e laser hanno permesso di individuare strategie d'intervento più efficaci, ma la valutazione finale dei risultati è ancora in corso. Allo stato attuale, il progetto di restauro e la discussione collegiale dei dati restano in sospeso. Proprio su questo punto si concentrano le principali osservazioni. La consigliera comunale del Pd, Gabriella Piccinni, sottolinea come la commissione non abbia ancora ricevuto nomina né documentazione tecnica completa, elemento che rende difficile valutare l’effettiva necessità di restauro o una semplice pulitura: “Intanto, proprio quando la commissione dovrebbe iniziare a lavorare, si toglie il ponteggio. Tre anni di ponteggi quasi inutili e proprio ora che potrebbero servire li si toglie?”, osserva Piccinni.
Anache Pierluigi Piccini, ex sindaco di Siena, invita a non disperdere il lavoro fin qui svolto: “La rimozione del ponteggio rischia di diventare un’azione più comunicativa che operativa. Il ponteggio a piano unico era uno strumento insostituibile per l’osservazione ravvicinata. Senza un confronto collegiale, si rischia di perdere un’occasione importante. Ora serve trasparenza e responsabilità: non basta riaprire la sala, bisogna saperla custodire”.
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