La vertenza
corteo dei lavoratori Beko
Il 26 agosto verrà messo un nuovo importante punto fermo sulla vertenza Beko. Sindacati e azienda si incontreranno nel sito di viale Toselli per firmare la procedura 223 di fuoriuscita volontaria con NASpI che permetterà ai lavoratori che hanno già deciso di farlo, e a chi vorrà farlo più avanti, di lasciare incentivati la multinazionale. Un passaggio importante, che metterà nero su bianco un altro dei punti cardine dell’accordo, insieme all’acquisto dell’immobile da parte di Invitalia e alla futura reindustrializzazione.
Al momento sono uscite 14 persone e altre 12 hanno dato disponibilità a uscire, ma il numero, tiene a precisare Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena, “è suscettibile di cambiamenti, in quanto qualcuno potrebbe ripensarci in vista della reindustrializzazione, ma è un numero rivedibile anche al rialzo”. “Il 26 agosto – aggiunge Giuseppe Cesarano, segretario generale della Fim Cisl di Siena – si chiude la procedura senza licenziamenti obbligatori, rimarrà solo il criterio della non opposizione ma grazie all’accordo tra azienda, sindacati e istituzioni non ci saranno esuberi forzati, le uscite saranno volontarie con incentivi”. Una volta blindata la questione delle uscite volontarie, si aspetterà la formalizzazione dell’acquisto del sito industriale: l’accordo è stato fatto e non ci saranno sorprese, si attende solo il rogito. Poi si aprirà lo scenario che dovrà portare alla reindustrializzazione del sito. Secondo i rumours, sarebbero tra le 3 e 10 le realtà industriali che hanno mostrato interesse a subentrare.
L’advisor Sernet ha fatto una scrematura e, come informa Massimo Martini, segretario generale della Uilm Uil di Siena, “a settembre è previsto un sopralluogo da parte delle stesse” per visionare la struttura, che poi sarà anche oggetto di riqualificazione". La Regione Toscana ha già iniziato il processo di formazione dei lavoratori, per dare loro la possibilità di aggiornarsi in vista di nuove professionalità, la speranza è che nel 2026 ci siano novità concrete da parte degli investitori interessati e che il percorso di ripartenza dell’area industriale con i nuovi soggetti sia completato entro il 2027.
La garanzia che l’iter vada a buon fine, per i sindacati, arriva dalla politica. “Nessuno – afferma Miniero – avrebbe interesse a disattendere le promesse”.
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