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Dai congelatori alle armi: ipotesi Leonardo per il sito Beko di Siena

Il gruppo che produce droni ed elicotteri può entrare nella partita per la reindustrializzazione. I sindacati attendono gli sviluppi. La Cisl: “Da capire cosa potrebbero produrre”. La Uil: “Arrivo auspicabile”

Gennaro Groppa

26 Agosto 2025, 08:30

Beko

Lo stabilimento di viale Toselli

Dai congelatori alle armi. E’ questa la nuova ipotesi per la reindustrializzazione del sito senese di Beko in viale Toselli. Rimbalzano infatti le voci relativamente all’interessamento del gruppo Leonardo nell’operazione che dovrà portare un nuovo soggetto a investire a Siena e a dare lavoro ai circa trecento dipendenti senesi ex Whirlpool e che tra qualche mese saranno anche ex Beko.

Sono una decina le aziende che hanno chiesto informazioni sull’ampio stabilimento situato a poche centinaia di metri dalle porte della città. Fino a oggi c’è stato il massimo riserbo sulla natura e sui nomi dei gruppi interessati a subentrare a Beko. Ma ecco che adesso filtrano le prime voci e i primi rumours attorno a chi effettivamente potrebbe prendere il testimone dalla multinazionale di elettrodomestici turco-statunitense che, come noto, alla fine del dicembre di quest’anno terminerà la propria produzione.

Leonardo è un gruppo industriale internazionale (è attivo in 150 Paesi del mondo), ma con cervello, cuore e sede in Italia (il Ministero dell’Economia detiene circa il 30% delle sue azioni), con capacità tecnologiche in ambito aerospaziale, in difesa e sicurezza. E’ protagonista dei principali programmi strategici a livello globale, ed è partner tecnologico di governi, amministrazioni della difesa, istituzioni e imprese. Il suo business è assolutamente ampio, tra velivoli militari e droni, elicotteri, cyber e sicurezza, elettronica, aerostrutture, sistemi uncrewed, spazio, automazione.

L’indiscrezione è filtrata e l’argomento è adesso oggetto di discussione tra sindacati e lavoratori senesi. Che, se l’interessamento si concretizzerà, potrebbero ritrovarsi a lavorare per uno dei grandi gruppi italiani di questo periodo storico: nel 2024 Leonardo ha realizzato ricavi per 17,8 miliardi con un portafoglio di ordini del valore di 44,2 miliardi.
Sono noti l’impegno e il lavoro messi dal Governo nazionale nella lunga operazione di “salvataggio” del sito di viale Toselli, fino all’accordo siglato con i sindacati. Ora l’Esecutivo nazionale potrebbe rivestire nuovamente un ruolo di primo piano nell’operazione di reindustrializzazione che avrebbe in questo caso come protagonista un gruppo con forte partecipazione del Ministero dell’Economia.

Arrivano al riguardo anche i primi commenti dei sindacati, da tempo impegnati nella vicenda, prima nel salvataggio dello stabilimento e adesso per la sua reindustrializzazione. “Le voci filtrano e abbiamo sentito del possibile interessamento di Leonardo per lo stabilimento di viale Toselli - afferma Giuseppe Cesarano, segretario generale della Fim Cisl di Siena. - Attendiamo novità al riguardo, nel caso dovremmo capire cosa il gruppo potrebbe produrre a Siena”.
Il segretario generale della Uilm Uil di Siena, Massimo Martini, vede di buon occhio l’ipotesi dell’arrivo a Siena di Leonardo: “Stiamo parlando - dichiara - di un grande gruppo che opera in tutto il mondo. Per quanto mi riguarda si tratta ancora di un sogno proibito. L’arrivo di Leonardo a Siena è auspicabile, sarebbe certamente un’ottima notizia”.

Ieri i sindacati si sono ritrovati nello stabilimento di viale Toselli e hanno effettuato una riunione con la rsu per pianificare la strategia per le prossime settimane. Oggi sarà il momento della firma per la Naspi, ciò prevede quindi un nuovo incontro tra sindacati e azienda. Al momento quattordici i lavoratori Beko che hanno già lasciato l’azienda, ma il loro numero potrebbe presto salire fino alle trenta unità. I sindacati nella giornata odierna chiederanno maggiori informazioni sui gruppi interessati alla reindustrializzazione, che da settembre inizieranno le loro visite nello stabilimento.

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