DRAMMA
Gabriele Cottini
La comunità di Chiusi è sotto shock per la morte di Gabriele Cottini. 39 anni, pilota di motociclismo, conosciuto anche come “Cottix”, ha perso la vita domenica pomeriggio, sulla in pista di Cremona a causa di un incidente avvenuto nel corso della Dunlop Cup 600, inserita nel programma della Coppa Fmi. Una notizia che ha scosso nel profondo i tanti chiusini che gli volevano bene, e che lo frequentavano magari fin da quando era piccolo, anche perché proveniva da una famiglia molto nota. Una tragedia che ha segnato tutta la città, che in queste ore è a lutto e che si stringe intorno alla famiglia del ragazzo.
“Lo conoscevo bene - afferma il sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini - Tra l’altro era anche il nipote di un consigliere comunale del gruppo di maggioranza, Mario Cottini. Ci ha sconvolto quello che è successo, era un ragazzo eccezionale, allegro, sempre pronto allo scherzo. Conosceva tante persone, era molto estroverso. Aveva una passione sfrenata per la velocità e le moto fin da bambino. In questo periodo era particolarmente contento perché era anche primo in classifica, aveva vinto la gara a Misano, era contento di come stavano andato le cose. Fa veramente male, per lui e per tutta la famiglia”.
Gabriele Cottini aveva preso casa a un chilometro da Chiusi, in Umbria, oltre il confine della Toscana, ma la sua vita era racchiusa tutta nel Comune della provincia di Siena, già dalla tenera età. “Frequentava la nostra città, qui aveva tutti gli amici - racconta il sindaco Sonnini - C’è stato davvero tanto sgomento per quello che c’è successo. Sui social c’è stato tanto affetto nei suoi confronti e nei prossimi giorni sono sicuro che ce ne sarà ancora di più. I suoi amici erano i ragazzi della scuola, hanno condiviso tutti i passaggi della vita, andavano sempre a vedere le corse, li coinvolgeva nel team, una storia di amicizia e sport”.
Un lutto che, dunque, colpisce tutta Chiusi, una morte tragica, che Gabriele Cottini ha incontrato mentre inseguiva quella che era stata la passione di tutta una vita: “Era la classica persona smaniosa – lo ricorda il sindaco Cottini -le sue fotografie con il casco o quando fa la piega sulla moto. Era gioviale, socievole, rendeva partecipi tutti dei suoi risultati. Diceva che si sentiva un vecchietto, perché aveva 39 anni e si ritrovava a confrontarsi con i ragazzi più giovani. Essere in una posizione di classifica che gli consentiva di poter vincere era un motivo di orgoglio”.
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