Il caso
Viale Mazzini, sventata una truffa
Un foglio affisso all’ingresso, una data precisa e la promessa di lavori urgenti: così, domenica pomeriggio, si è presentato l’ultimo tentativo di truffa nella tranquilla viale Mazzini. “Lasciare il portone aperto il 21 settembre, alle 18, per consentire il passaggio del cavo ottico”, recitava l’avviso. Ma la signora Valeria, pensionata e residente nello stabile, non si è fidata: “Troppo strano che una ditta lavori di domenica”, racconta. Così ha chiamato Giuseppe, il più giovane del condominio, spesso fuori città per gare sportive proprio come nel weekend scorso.
Domenica Giuseppe è rientrato apposta per controllare. Appena in tempo: due uomini si sono presentati, dichiarando di dover effettuare i lavori. Ma alle sue domande – sulla ditta, sui permessi, sul perché l’amministratore non sapesse nulla – le risposte sono state evasive. Nessun tesserino di riconoscimento, nessuna documentazione. Giuseppe ha chiesto di ripassare il giorno dopo, con i documenti, specificando che avrebbe avvisato le forze dell’ordine. Nessuno si è più fatto vedere.
“Era tutto troppo sospetto”, commenta l’atleta che vive nello stabile. “Il nostro condominio è abitato quasi solo da persone anziane, spesso più vulnerabili. Stavolta l’abbiamo scampata, ma bisogna stare attenti”.
Basta un attimo di distrazione perché un portone si apra a chi ha cattive intenzioni. E la prossima volta potrebbe andare diversamente. Ecco perché è fondamentale seguire i consigli delle forze dell’ordine: diffidare delle apparenze, non aprire agli sconosciuti, non fidarsi solo di un tesserino, chiamare sempre i numeri ufficiali, non firmare nulla e chiedere aiuto a chi è più esperto. La prudenza, oggi più che mai, può fare la differenza.
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