Sanità
Rino Rappuoli
Il Biotecnopolo continua a muoversi in avanti. Anche senza azioni eclatanti. Gli obiettivi non sono i riflettori al momento, quanto la costruzione di “un hub pubblico per l'innovazione biomedica”, e “un centro attrattivo per i migliori talenti internazionali. Un luogo capace di offrire ai ricercatori italiani che lavorano all'estero la possibilità di rientrare e di mettere le proprie competenze al servizio del Paese”.
Ne sono convinti il direttore scientifico Rino Rappuoli (in foto) e il presidente Gianluca Polifrone, che hanno parlato a margine del 5th Mcm Rd Funders Roundtable organizzato da Cepi in Canada.
L'incontro ha fatto da trampolino di lancio per un altro messaggio. “Senza una collaborazione strutturata tra pubblico e privato non è possibile accelerare i trial clinici di fase avanzata e garantire un accesso equo alle nuove tecnologie sanitarie”, hanno detto i dirigenti a proposito della lotta alle malattie emergenti.
“Le partnership pubblico-private non sono un'opzione, ma una necessità - hanno proseguito Rappuoli e Polifrone -. Il pubblico porta visione e garanzie di equità. Il privato aggiunge agilità, capacità di rischio e di scala. Solo insieme possiamo creare un ecosistema in grado di trasformare la ricerca in benefici reali per i pazienti”.
Pensiero collegato alla missione del Biotecnopolo: “Il nostro compito è agire come ponte tra governi, industria e comunità scientifica internazionale. La scienza deve essere al servizio di tutti”.
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