Il caso
Anziana truffata, la Polizia arresta i responsabili
Un’altra truffa agli anziani sventata dalle forze dell’ordine: la Polizia di Stato di Siena ha arrestato in flagranza due giovani campani di 19 e 23 anni, che avevano messo nel mirino una 91enne residente a Rapolano Terme, cui avevano sottratto con l’inganno gioielli del valore 15mila euro. I due avevano utilizzato il solito trucco del finto incidente e del finto maresciallo, ma la truffa non è andata a buon fine, essendo stati bloccati prima della fuga.
L’operazione della Squadra Mobile della Questura di Siena ha avuto origine a seguito di alcune segnalazioni giunte alla Sala operativa di via del Castoro, e così gli equipaggi della Squadra Mobile, subito attivati, hanno effettuato mirati servizi di osservazione nelle zone interessate, individuando un’autovettura a noleggio con due persone sospette a bordo che, da successivi accertamenti, era risultata collegata a soggetti provenienti da un’altra regione.
Il veicolo è stato monitorato e pedinato per diverse ore fino all’autostrada A1 dove, con il supporto della Polizia Stradale, è stato fermato e bloccato in sicurezza nei pressi di Orvieto. A seguito di perquisizione personale e veicolare, uno dei due giovani è stato trovato in possesso di gioielli in oro per un peso complessivo di circa 167 grammi. Le indagini immediatamente successive della Squadra Mobile hanno consentito di risalire all’abitazione di un’anziana vittima a Rapolano Terme.
Subito contattata, la donna ha raccontato agli investigatori che un uomo si era presentato alla porta di casa come collaboratore di un maresciallo, dopo che l’anziana aveva ricevuto una telefonata da una voce femminile spacciatasi per la figlia, che si lamentava di essere stata derubata dell’auto, anticipandole la visita del fantomatico maresciallo, al quale aveva poi consegnato tutti i preziosi in suo possesso. I gioielli, dopo averne verificato l’appartenenza, sono stati restituiti alla 91enne, legittima proprietaria, che si è profondamente commossa con i poliziotti recuperando beni per lei di grande valore affettivo.
Al termine delle attività, i due sono stati arrestati e condotti presso la Casa Circondariale di Terni, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. A seguito del giudizio di convalida dell’arresto il GIP ha disposto nei loro confronti l’obbligo di dimora presso il luogo di residenza.
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