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Università di Siena, il rettore di Pietra: “La nuova aula interrata a San Francesco importante per studenti e la città”

L'ateneo guarda al futuro: “Innovazione e attenzione al patrimonio”. Risposta sarcastica a Il Foglio che ha lanciato delle accuse

Andrea Bianchi Sugarelli

27 Settembre 2025, 05:26

Università, nuova aula

La nuova aula dell'Università in San Francesco

Un’aula nuova, moderna, che nasce sotto il chiostro di San Francesco, e una giornata intera dedicata alla ricerca e alla condivisione della conoscenza. L’Università di Siena sta vivendo settimane decisive, tra crescita degli iscritti, investimenti e un confronto pubblico che esce dai confini accademici. Sono giorni che raccontano lo spirito dell’ateneo: “Abbiamo bisogno di spazi adeguati per rispondere al numero crescente di studenti, soprattutto nei primi anni della triennale”, spiega il rettore Roberto Di Pietra. Una necessità concreta che si traduce in un progetto ambizioso: una grande aula semi-interrata, pronta a ospitare fino a 230 persone, dove oggi c’è il parcheggio dei dipendenti.

Il progetto della nuova struttura, svelato ieri sulle colonne del Corriere di Siena, rappresenta un tassello centrale della trasformazione dell’ateneo. La variante urbanistica per rendere possibile la costruzione sarà discussa in Consiglio comunale tra pochi giorni, ma il progetto è già stato approvato dalla Soprintendenza e prevede standard elevati di integrazione strutturale: “Dal punto di vista architettonico la costruzione si inserisce perfettamente nel contesto del complesso di San Francesco - spiega ancora Di Pietra -. Non si tratta solo di una semplice aula, ma di uno spazio che potrà ospitare anche convegni, attività pubbliche e rafforzare la collaborazione tra Università, Comune e città”.

Il finanziamento, importante e in parte legato al PNRR, arriva dal Ministero: quasi 2 milioni di euro, di cui oltre il 60% già coperto. “Quando si ricevono queste risorse è importante utilizzarle al meglio – precisa il rettore –. Abbiamo accolto tutte le richieste che ci sono state fatte dagli enti coinvolti e siamo fiduciosi di poter partire presto. Se tutto va come speriamo, in un anno e mezzo l’aula sarà pronta”.

Dal punto di vista progettuale, si tratta di un intervento che non andrà ad aumentare la volumetria visibile: “La struttura sarà realizzata all’interno di un terrapieno, che verrà poi ripristinato a verde – spiega Di Pietra –. Sarà visibile solo una parte laterale con finestre e il vano scale, necessario per la sicurezza. Credo che anche tra vent’anni questa opera si integrerà bene con il contesto, è qualcosa di innovativo ma coerente con l’ambiente circostante”.

Mentre l’Università guarda avanti e si impegna in opere che segnano la città, la giornata di ieri ha visto anche la Bright-Night, la notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori, coinvolgere scuole, docenti e studenti da tutta la provincia: “È una giornata particolarmente intensa – commenta il rettore –. Credo che quest’anno supereremo il record dell’anno scorso: già questa mattina (ieri, ndr) abbiamo avuto 1.500 presenze dalle scuole. Quattordici istituti sono stati coinvolti e le attività si sono svolte in diverse sedi. La nostra missione, come università pubblica, è prenderci cura: prima di tutto di noi stessi, poi del futuro e della società. La ricerca è uno degli strumenti attraverso cui possiamo prenderci cura di ciò che ci circonda, affrontando anche difficoltà e sfide”.

Lo sguardo rivolto al futuro della città, però, si accompagna inevitabilmente a un’attenzione costante per il presente, anche quando la cronaca nazionale tocca l’ateneo. Proprio ieri, Il Foglio ha pubblicato un articolo in cui si critica la scelta dell’Università di Siena di ospitare, all’interno di una conferenza organizzata da un’associazione studentesca, un divulgatore considerato vicino a posizioni filo-palestinesi. Il rettore ha risposto con precisione: “È una cosa strana, perché Il Foglio utilizza un verbo al futuro per un fatto che si è svolto lo scorso anno. Forse sarebbe bene verificare le informazioni prima di pubblicarle”.

Tornando ai progetti concreti, l’aula di San Francesco rappresenta una risposta tangibile a esigenze che l’Università si trova ad affrontare ogni giorno: spazi per la didattica, per la ricerca, per la vita della città. Un investimento che, a detta del rettore, guarda lontano e vuole integrare funzione, architettura e tutela del patrimonio: “La struttura si inserisce in modo armonico nel complesso e potrà essere usata anche dalla comunità cittadina”. Il tutto senza perdere di vista il valore della ricerca come motore di crescita: “La curiosità e la conoscenza sono il punto di partenza per un futuro di pace e per una società capace di convivere in armonia, dando valore alla collettività oltre che all’individuo”.

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