Il caso
tribunale di Siena
Spaccio di stupefacenti sulle chat di Telegram: finisce davanti al giudice in udienza preliminare l’indagine bis legata alla rumorosa vicenda emersa nel 2021, in pieno periodo Covid, quando la Guardia di Finanza con una settantina di uomini e cani antidroga effettuò dei blitz con perquisizioni e sequestri togliendo il velo su un vasto giro di smercio di droghe. Tutto era partito dalla scoperta di una “piazza di spaccio virtuale”, dove i ragazzi, molti minori al tempo dei fatti, acquistavano droga leggera da personaggi over 18 per rivenderla ai coetanei minori. In Tribunale, dinanzi al giudice Elena Pollini, è giunta una costola del procedimento che riguarda 13 soggetti, cui le forze dell’ordine sono risalite dalle indagini sul primo filone che coinvolgeva i minorenni.
Fra questi ventenni, trentenni, ma anche un 50enne e un 53enne, tutti residenti tra Siena e l'immediata zona sud. Il pm Siro De Flammineis, in udienza, ha modificato per tutti il capo di imputazione, contestando lo spaccio in lieve entità di hashish e marijuana, e il giudice ha rinviato a fine novembre per le verifiche sulle richieste di riti alternativi. Fra gli avvocati difensori figurano Alessandro Betti, Simone Benvenuti, Emiliano Bianchi, Manuela Capogreco, Donato Cialdella, Jacopo Meini e Sandro Sicilia.
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