Cronaca
Intercettazioni, scontrini, ipotesi di corruzione: sono tanti i temi collegati al delitto di Garlasco relativi alle nuove indagini sulla morte di Chiara Poggi, avvenuta il 13 agosto 2007. Il fatto di cronaca rimane al centro delle trasmissioni televisive, in attesa di sapere se le nuove indagini porteranno a una "nuova verità" su quanto avvenuto nella villetta di via Pascoli a Garlasco.
Nella trasmissione Lo Stato delle Cose, in onda su RaiTre, con la conduzione di Massimo Giletti, si è tornati a parlare del delitto Garlasco. Il dibattito si è focalizzato anche sui contatti tra la Polizia Giudiziaria e Andrea Sempio nel 2017. Ospiti anche gli avvocati Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, e Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio. “Quelle telefonate tra la Polizia Giudiziaria e Andrea Sempio mi sembrano irrituali – è stato il commento di De Rensis. – E tra l’altro in qualche caso anche molto lunghe”.
Nella stessa trasmissione i giornalisti del programma sono andati a cercare anche Roberto Freddi, uno dei “ragazzi di Garlasco”, che faceva parte della comitiva di Andrea Sempio, mandando in onda le sue dichiarazioni. E lo stesso Freddi, tra le altre cose, ha dichiarato: “Lo scontrino di Andrea non è un alibi, è un indizio”. Il riferimento è allo scontrino del parcheggio di Vigevano, datato alla mattina del 13 agosto 2007, il giorno dell’uccisione di Chiara Poggi, che è stato presentato come alibi da Andrea Sempio.
Al centro della puntata pure il caso Venditti e le dimissioni di Garofano, ma anche il ruolo dei due ex carabinieri che secondo i magistrati avrebbero avuto "rapporti opachi" con Andrea Sempio. Spazio anche alla pista che porterebbe al santuario della Bozzola.
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