L'interrogatorio
tribunale di Siena
“Nessuna violenza sessuale: c’è stato uno scontro fortuito e ho solo aiutato la ragazza a rialzarsi”. Si è difeso così in aula, davanti al gip Elena Pollini, il 21enne senegalese accusato di aver usato violenza nei confronti di una 17enne di Poggibonsi che correva in un parco pubblico, lo scorso 16 luglio.
Questa mattina intorno alle 9 il giovane, da poco giunto in Italia per ricongiungersi con i fratelli, ha affrontato l’interrogatorio di garanzia, dove ha deciso di dire la sua verità. Un’udienza non facile, dal momento che è servito l’ausilio di un traduttore, visto che il giovane (difeso dall’avvocato Manfredi Biotti) non parla italiano ma solo il suo dialetto. Secondo le accuse, in sella alla sua bici, avrebbe scaraventato a terra la minore palpeggiandola e tappandole la bocca per impedirle di chiedere aiuto: una ricostruzione negata dall’africano che altresì ha spiegato di aver accidentalmente impattato con la giovane che gli avrebbe tagliato la strada, cadendole addosso. Una volta a terra si sarebbe rialzato chiedendole scusa e aiutandola a rialzarsi.
Una dinamica da ricostruire con attenzione perché la ragazza avrebbe percepito violenza sentendosi toccata, tanto da denunciare il tutto alla Polizia lo stesso giorno. Per il momento il senegalese – identificato grazie alle telecamere pubbliche e al riconoscimento dei vestiti che indossava – resta in misura cautelare col braccialetto elettronico, in attesa che l’inchiesta definisca come sono andate realmente le cose.
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