Cronaca
Andrea Sempio e Massimo Lovati
La separazione professionale tra Andrea Sempio e Massimo Lovati potrebbe non essere stata indolore. Sempio ha revocato a Lovati il mandato di suo legale difensore dopo nove anni in un frangente molto caldo delle nuove indagini sul delitto di Garlasco.
“Ho il segreto professionale che mi impedisce di dire quello che so”, ha dichiarato poi Lovati. Che adesso è a sua volta rappresentato dal legale Fabrizio Gallo relativamente alle contestazioni disciplinari e nelle indagini nate dalle sue affermazioni contro il professor Angelo Giarda.
E proprio l’avvocato Gallo ha rilasciato alcune dichiarazioni che stanno facendo rumore: “Il problema non è nato perché Sempio è divergente dalla strategia di Lovati, che ha invece sempre sposato. Il problema si è creato dallo scontrino, che Lovati non voleva venisse presentato. Se io sono innocente non ho bisogno di presentare un alibi, che tra l'altro non è neanche vero. La strategia di Lovati si toglieva dallo scontrino, perché lo scontrino può essere uno degli elementi che può inchiodare Andrea Sempio”.

Si torna dunque a parlare dell’arcinoto scontrino del parcheggio di Vigevano, relativo proprio alla mattina del 13 agosto 2007, giorno in cui Chiara Poggi fu uccisa nella villetta della sua famiglia in via Pascoli a Garlasco.
Continua Gallo: “Se Sempio continua a usare quello scontrino, va contro un muro: lo scontrino non è vero. Per Lovati lo scontrino è solo un indizio: se non si trova il riscontro esterno, come ad esempio una telecamera per fornire la prova della sua presenza, è carta straccia”. “Quando togli un difensore da un procedimento cambia il suo atteggiamento verso il processo. Avete visto, rispetto a quando Lovati diceva che era tutta una fandonia e si sarebbe arrivati all’archiviazione, oggi già parla di rinvio a giudizio: ha cambiato idea e, stranamente, cambia quando si sente, a mio avviso, colpito dal fatto che Sempio lo liquida dopo nove anni in cui è stato vicino”.
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