L'inchiesta
Flavius Savu
Torna in auge la pista "satanica" relativa all’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco? A Il Giorno, Roberto Grittini, noto penalista e avvocato di Flavius Savu, l’ex latitante rumeno arrestato in Svizzera e nei giorni scorsi estradato in Italia, dove è recluso nel carcere di Torre del Gallo, dopo l’arrivo a Malpensa. Qui ha interloquito con il difensore, che riporta di un racconto che potrebbe stravolgere le certezze iniziali e aprire nuovi scenari sull’omicidio di Chiara Poggi. Ipotesi per ora scartate dagli inquirenti, che dovranno essere ovviamente attentamente vagliate.
“Ha rivoluzionato le mie idee iniziali, quelle con cui ero entrato in carcere. Il suo racconto è stato qualcosa di sconvolgente,” ha raccontato Grittini, sottolineando la linearità del dialogo avuto con Savu, nel quale sono stati fissati “dei punti fermi” fondamentali per comprendere nuove dinamiche legate al delitto.
Flavius Savu e Chiara Poggi
Il legame con il santuario della Bozzola emerge, riporta ancora Il Giorno, come fulcro centrale: un luogo da cui Savu collega “un grosso giro di scandali sessuali” e persino di “pedofilia e una specie di prostituzione,” secondo un manoscritto del nipote di Savu, Cleo Koludra Stefanescu, detenuto per un omicidio a Vigevano e compagno di cella dello zio. Stefanescu ha consegnato ai suoi legali un manoscritto datato 28 maggio 2025, in cui si parla di una ragazza conosciuta da Savu e dell’oscuro giro legato al santuario, “gestito da un custode”.
Come riporta Open, la Procura di Pavia sta valutando l’opportunità di sentire formalmente Savu per verificare la fondatezza delle sue dichiarazioni. Finora, la pista “estera” è stata giudicata dagli investigatori come suggestiva, ma priva di riscontri. Tuttavia, la coerenza del racconto e i nuovi documenti consegnati potrebbero indurre gli inquirenti a rivalutare alcuni elementi.
L'avvocato Roberto Grittini
L’ipotesi di una pista esterna all’ambiente di Garlasco è stata in passato avanzata anche dall’allora difensore di Andrea Sempio, l’avvocato Massimo Lovati, che parlava di un sicario venuto da fuori per eliminare Chiara Poggi, forse a causa della sua conoscenza di “segreti inconfessabili” legati al santuario. Savu si dice ora pronto a collaborare con la giustizia: “Flavius Savu si dice pronto a parlare e a ‘raccontare tutto quello che sa’”, una dichiarazione che dovrebbe portare la Procura di Pavia ad approfondire una pista fino a oggi definita come “suggestiva” dagli inquirenti.
Chi è Flavius Savu
Flavius Savu, arrestato l'8 settembre a Zurigo dopo una latitanza iniziata nel 2018, è un cittadino romeno già noto in Italia per una vicenda giudiziaria legata a un'estorsione ai danni dell'ex rettore del Santuario della Bozzola a Garlasco, don Gregorio Vitali. Condannato a 5 anni e 6 mesi di carcere insieme a un complice per aver ricattato il sacerdote con minacce di diffondere video compromettenti.
La sua figura era conosciuta dal momento che già in passato aveva fatto dichiarazioni che collegherebbero presunti "festini" e scandali sessuali legati al Santuario della Bozzola con il celebre delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco. Queste affermazioni, pur considerate suggestive dagli inquirenti, hanno riaperto un fascicolo d'indagine e potrebbero portare a nuovi interrogatori per chiarire il suo ruolo e le sue conoscenze. La pista, per ora, non ha trovato conferme concrete nelle indagini ufficiali.
Il santuario della Bozzola
Oltre all'estorsione, Savu è coinvolto in un contesto di ricatti a sfondo sessuale che avrebbe coinvolto figure religiose e un giro di truffe e minacce. Un memoriale scritto dal nipote di Savu ha ulteriormente animato la cronaca, descrivendo presunti scandali, abusi sessuali e un clima di paura che si sarebbe diffuso attorno al Santuario.
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