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Il caso

Arbitro denuncia le botte in campo, il presidente del Monteroni nega: "Non ci risultano aggressioni"

Aperta un’inchiesta dalla procura federale, oggi si pronuncia il giudice sportivo

Claudio Coli

12 Novembre 2025, 05:27

Michele Boscagli

Michele Boscagli, presidente dell'Asd Monteroni d'Arbia

“A noi non risultano aggressioni: ci tuteleremo con l’avvocato, alcune versione dei fatti circolate non sono veritiere”. Respinge ogni addebito Michele Boscagli, presidente dell’Asd Monteroni d’Arbia, rispetto alla rumorosa vicenda dell’arbitro di 15 anni che ha denunciato di essere stato picchiato nel finale di gara tra le under 17 di Monteroni e Colligiana. Il giovane fischietto ha riferito, nella querela presentata dal padre ai carabinieri di Siena, di essere stato spinto a terra da un componente della panchina del Monteroni e di aver subito dei calci alla testa.

“Mi dispiace per il ragazzo — premette il presidente del Monteroni — ma devo dire, dopo aver parlato con molte persone presenti alla partita, dirigenti della società e accompagnatori, che a nessuno risulta alcuna aggressione. Sappiamo che l’arbitro ha avuto un problema alla caviglia ed è caduto a terra”. A fine partita è scoppiato un parapiglia, a seguito del gol degli ospiti che ha acceso gli animi. Secondo la società sportiva della Valdarbia il giovane arbitro potrebbe essere stato travolto dalla calca sul terreno di gioco creatasi, subendo dei colpi in modo involontario. “Sono circolate versioni non veritiere — tiene a precisare Boscagli — e per questo siamo pronti a tutelarci per vie legali. Sui social ci hanno dato degli assassini, abbiamo dovuto chiudere la nostra pagina”.

Saranno ora i militari dell’Arma a fare luce su quanto avvenuto verificando le circostanze denunciate. Nel frattempo oggi pomeriggio è atteso il verdetto del giudice sportivo, mentre un’inchiesta è stata aperta dalla procura federale.
Sull’accaduto è intervenuta anche la Colligiana: “Ancora un episodio vergognoso in una partita delle giovanili. Uno dei tanti allarmi”, fanno notare dalla società biancorossa, prima dell’amara conclusione: “Se questo deve essere: mamme e babbi, restate a casa e guardatevi la tv. Il calcio è sport, è competizione, è divertimento, è anche scuola di vita e non ci deve essere spazio per certe cose e per le violenze soprattutto nel calcio giovanile”. 

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