Cronaca
Il giudice Stefano Vitelli, che assolse Alberto Stasi nel processo di primo grado per la morte di Chiara Poggi, ha parlato nel corso della trasmissione televisiva Lo stato delle cose, condotta da Massimo Giletti, in onda su RaiDue.
Il giudice ha spiegato e ha raccontato come si arrivò, in quel caso, all’assoluzione di Alberto Stasi: “Più facevamo gli accertamenti e più i dubbi aumentavano – ha affermato Vitelli. – Una donna aveva visto vicino all’abitazione una bicicletta differente da quella di Alberto Stasi. Gli indizi a suo carico erano deboli. I periti informatici accertarono che Stasi era rimasto al computer, nella propria abitazione, in un lasso temporale che andava dalle ore 9,35 fino alle ore 12,20”.

Il giudice Stefano Vitelli a Lo stato delle cose
E infatti, in sede di Cassazione, quando Stasi fu poi condannato a 16 anni di reclusione, l’orario della morte di Chiara Poggi venne fissato tra le ore 9,12, quando la ragazza tolse l’allarme nella propria abitazione e aprì la porta di casa, e appunto le 9,35, orario in cui Stasi sarebbe comunque poi già tornato nella sua abitazione.
Ancora Vitelli, sul possibile movente dell’omicidio e sull’ipotesi del litigio tra i due ragazzi che all’epoca erano fidanzati: “Non è provato che la sera prima della morte di Chiara Poggi i due ragazzi possano avere litigato. Un litigio proprio la mattina della morte? Ciò crea dei problemi di tempistiche, visti i soli 23 minuti indicati”.
Al momento alcune indiscrezioni ipotizzano che nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco possa venire indicato un differente orario della morte di Chiara Poggi. Così il giudice Vitelli: “I miei periti dissero che Chiara Poggi era morta nel corso della mattinata. È ovvio che l’orario della morte e la dinamica dell’aggressione sono due questioni strettamente connesse”.
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